L’utilizzo dell’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili come vettore energetico pulito rappresenta un tassello importante per la creazione delle nascenti Hydrogen Valley basate sull’energia rinnovabile. Ma la creazione di infrastrutture per il trasporto specifico di idrogeno gassoso richiede tempi e costi rilevanti. La possibilità di utilizzare gasdotti esistenti per un parziale trasporto dell’idrogeno, almeno in miscele gassose con il metano, dovrà superare test di sicurezza connessi con l’elevata capacità di fuga dell’idrogeno, molecola gassosa molto piccola e leggera.
Pertanto, grande attenzione viene oggi dedicata ai cosiddetti vettori organici liquidi di idrogeno.
Questi sono molecole organiche liquide, facilmente trasportabili in sicurezza, che possono rilasciare in maniera semplice idrogeno al bisogno sotto azione di uno stimolo termico o luminoso, in presenza di un opportuno catalizzatore.
Un processo innovativo per il trasporto dell’idrogeno
Un team internazionale, a cui ha collaborato un gruppo di ricerca dell’Università di Trieste, ha pubblicato sulla rivista scientifica Joule – Cell Press uno studio riguardante un processo innovativo di trasformazione di biomasse in vettori organici liquidi di idrogeno: “Stepwise photoassisted decomposition of carbohydrates to H 2”.
«È essenziale identificare nuovi materiali fotocatalitici per un processo complesso in grado di usare la luce del sole per trasformare dei derivati della biomassa, come zuccheri, glicerolo o polioli, in vettori liquidi di idrogeno. In questa maniera si potranno ridurre gli iniziali costi e le relative problematiche nella distribuzione dell’idrogeno allo stato gassoso» dichiara Paolo Fornasiero professore ordinario di chimica generale e inorganica presso l’Università di Trieste.
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