Emblema della quiete, il bradipo è un mammifero anomalo. Passa la vita sugli alberi a masticare foglie con studiata lentezza e a dormire. Ma cosa si sa del suo passato? Recentemente, uno studio pubblicato su Frontiers in Ecology and Evolution, al quale hanno partecipato anche i paleontologi dell’università Sapienza di Roma, è andato alla ricerca di similitudini tra le attuali specie di bradipo esistenti e i loro antenati di 35 milioni di anni fa.
Il bradipo gigante
In particolare lo studio ha posto in evidenza gli aspetti biologici e comportamentali di Catonyx tarijensis, una specie di bradipo gigante vissuto nel Pleistocene superiore. Nonostante fosse diverso per dimensione, per l’andatura su quattro zampe e non fosse arboricolo, questo antenato ha mostrato ai ricercatori interessanti similitudini con i bradipi di oggi.
Il cranio di un esemplare dell’altopiano boliviano è stato analizzato attraverso l’uso della tomografia computerizzata, tecnica che ha permesso di analizzare l’anatomia interna ed esterna. È emerso che i seni paranasali mostrano uno sviluppo ridotto rispetto ad altre forme fossili, e presentano diverse similitudini con quelle dell’attuale bradipo didattilo Choloepus hoffmanni.
Inoltre, dalle analisi 3D del sistema nervoso di Catonyx tarijensis si è scoperto che l’animale aveva il nervo ipoglosso – deputato muovere la lingua – poco sviluppato e un osso ioide molto robusto, e di conseguenza una limitata capacità a estrarre la lingua; di contro, maggiore doveva essere la capacità prensile delle labbra, a indicare che Catonyx tarijensis era un animale brucatore.
Una vita trascorsa a digerire
Contrariamente al suo antenato, Choloepus hoffmanni vive per la maggior parte del tempo tra le cime degli alberi. Il cibo non manca nelle lussureggianti foreste tropicali del Centro e Sud America dove vive, ma è poco nutriente e lunghissimo da digerire. Per questo il bradipo vanta uno stomaco enorme, che occupa circa la metà del corpo, con compartimenti multipli e batteri simbiotici che permettono l’assimilazione dei nutrimenti. Il suo metabolismo è più simile a quello di un rettile: la temperatura corporea è di 30-34 gradi, che scendono ulteriormente durante il riposo, per circa 15 ore al giorno. La massa muscolare è molto inferiore a quella di una scimmia di pari taglia. La sua velocità massima è 5 metri al minuto e non può nemmeno sostenere sforzi prolungati.
Lento come un bradipo
Per questi animali la lentezza rappresenta un’astuta strategia evolutiva. Il metabolismo dimezzato rispetto agli altri mammiferi e la ridotta massa muscolare permettono loro di ridurre al minimo i consumi e di non trascorrere l’intera esistenza a mangiare, visto che si cibano di foglie poco nutrienti. Diversamente da quanto si crede, però, i bradipi non sono grandi dormiglioni. In passato, basandosi su osservazioni condotte negli zoo, si riteneva che riposassero 16-18 ore al giorno. Ma gli animali in cattività hanno cibo in abbondanza e sono meno incentivati a darsi da fare. Così, una decina d’anni fa, gli scienziati hanno monitorato l’attività cerebrale di tre bradipi residenti in un’area protetta a Panama scoprendo che questi mammiferi dormono solo 9 ore al giorno, più che altro di notte.
Nel resto del tempo conservano energia e si dedicano alla lunga digestione dei loro pasti.
Carta d’identità
- Choloepus hoffmanni
- Gruppo: Mammiferi
- Lunghezza: circa 70 cm.
- Peso: 5-8 kg
- Areale: fascia tropicale del Sud America
- Abitudine: arboricola
- Alimentazione: erbivoro, consuma in massima parte le foglie degli alberi.
- Quanto vive: circa 20 anni
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