A Milano, Roma, Brescia e ora anche a Bologna tutti i cittadini possono collaborare a costruire le mappe del biossido di azoto (NO2). Grazie alla campagna “NO2? No grazie!” i cittadini possono acquistare un campionatore di NO2 e partecipare all’iniziativa di scienza partecipata per cambiare aria nelle nostre città!
Per misurare il livello di inquinamento davanti alle scuole e nei parchi gioco è sufficiente prenotare il proprio campionatore “misura NO2” entro il 21 gennaio 2018 sul sito.
Il costo è di 30 euro, che serviranno per l’organizzazione del progetto, per i materiali e le analisi e comprende la quota associativa per il 2018.
Il biossido di azoto in Italia
Guardando la mappa pubblicata lo scorso 1 dicembre dall’ESA, non stupisce che circa un quarto delle morti premature derivanti in Europa dall’esposizione al biossido di azoto avvengano in Italia, e la gran parte di queste nella Pianura Padana. Le morti premature, oltre 17mila ogni anno in Italia, secondo l’ultimo Rapporto 2017 dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) sulla Qualità dell’aria in Europa, sono solo una parte del problema.
Accanto a questa c’è il danno per il sistema cognitivo dei bambini esposti a questo inquinante, per cardiopatici e per tutti noi. Il biossido di azoto (NO2), che proviene principalmente dai veicoli diesel, oltre a intossicare contribuisce alla formazione del PM2,5 e dell’ozono.
Quattro città da campionare
Il progetto quest’anno si svolgerà non solo a Milano – dove l’esperienza ha visto coinvolti 220 cittadini – ma anche: a Roma, grazie alla Associazione Salvaiciclisti Roma; a Brescia, grazie al tavolo Basta Veleni; a Bologna, dove l’associazione AriaPesa sta portando avanti lo stesso progetto di campionamento autonomamente, ma in coordinamento con Cittadini per l’aria.
Con il contributo dei cittadini, si potranno così costruire le mappe del biossido di azoto (NO2) in queste quattro città, portando l’attenzione sul problema del biossido di azoto, e dei diesel, che circolano indisturbati nelle nostre città pur avendo emissioni sostanzialmente fuori controllo.
E i genitori, cosa possono fare?
I genitori possono fare molto per l’aria: accompagnare a scuola i figli senza l’automobile, organizzare i pomeriggi e le attività dei bambini in modo che l’uso dell’auto non sia necessario, consentendo ai loro figli di crescere in indipendenza e autonomia. Perché l’inquinamento da traffico ai bambini fa davvero male e chiuderli nell’abitacolo di un’auto non li protegge.
Una locandina per la scuola
Comunicando e informando correttamente, tutti i cittadini possono contribuire a cambiare i comportamenti di molti.
Cittadini per l’aria ha realizzato una locandina da appendere a scuola, o in palestra, o dove pensate che possa essere ben visibile, per spiegare le conseguenze gravi che le emissioni da traffico hanno sulla salute dei bambini. Si può scaricare dal sito www.cittadiniperlaria.org e stamparla, preferibilmente in formato A3.
La Rivista della Natura è portavoce e media partner dell’associazione Cittadini per l’aria.
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