Le stufe a pellet e i camini non sono decisamente amici dell’ambiente. Uno studio della Camera di Commercio di Milano realizzato da Innovhub – stazioni sperimentali per la ricerca ha dimostrato che questi sono molto più inquinanti delle tradizionali caldaie alimentate a gpl e metano e persino degli impianti alimentati a gasolio.
Minori emissioni di particolato
Lo studio ha comparato le emissioni di particolato – vale a dire le polveri sottili sospese nell’aria – delle varie tipologie di stufe. Ne è emerso che una caldaia alimentata a gas naturale rilascia nell’aria una concentrazione di particolato pari a 0,04 grammi per gigajoule. Ancora meno inquinante, in questo senso, è una caldaia a gasolio: il rilascio in media è di 0,01 grammi per gigajoule.
Al contrario una stufa alimentata a legna rilascia nell’aria 254 grammi di particolato per gigajoule.
Non va meglio neppure con le stufe a pellet: utilizzando il pellet A1, vale a dire la migliore qualità presente sul mercato, nell’aria finiscono in media 23,9 grammi di particolato per gigajoule.
Inferiore anche il rilascio di monossido
Anche per quanto riguarda il rilascio nell’aria di monossido di carbonio le caldaie battono camini e stufe a pellet. In media, le emissioni di monossido delle caldaie sono dalle 3 alle 6 volte inferiori rispetto a quelle delle stufe a pellet.
Impossibile, invece, reggere un paragone con la legna bruciata nei camini: il rilascio di monossido, in questo caso, è 100 volte maggiore rispetto a quello di una caldaia.
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