Dove l’azzurro del cielo montano incontra quello cristallino del mare si estendono i Monti Lattari, l’ossatura della penisola sorrentino-amalfitana. Situato a cavallo tra il golfo di Napoli e quello di Salerno, il Parco regionale protegge un’area di 160 chilometri quadrati dove ammirare un paesaggio quasi incontaminato, fatto di vette che, scendendo repentine verso il mare, formano falesie di inestimabile bellezza. Ma nel parco si incontrano anche antichi terrazzamenti coltivati a limoni, vite e olivo. Da non perdere gli incantevoli e famosi centri di Ravello, Positano (foto) e Amalfi.
Cosa osservare Anche dal punto di vista naturalistico l’area protetta sorprende. Grazie al clima mite, con temperature dolci e precipitazioni copiose in inverno, e alla particolare conformazione del territorio, si è sviluppata una rete ambientale diversificata che ospita una incredibile ricchezza floristica e faunistica. Dai tipici boschi appenninici si passa a rigogliosi castagneti e alla macchia mediterranea sino ad arrivare al mare, in una successione di ecosistemi di estremo interesse. La ricchezza idrologica dell’area ha agevolato la presenza di anfibi come la salamandra pezzata appenninica, la salamandrina dagli occhiali, la rana appenninica e il tritone italiano. Tra i rettili spiccano il cervone e il saettone, mentre tra le pareti rocciose calcaree è possibile osservare il volo del falco pellegrino e del corvo imperiale. Fra i mammiferi è di particolare interesse la presenza di tre specie di chirotteri: il pipistrello albolimbato, il molosso di Cestoni e il vespertilio di Natterer.
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Tel. 081 930247, www.parcodeimontilattari.it
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