di Catia Baldassarri
10 Novembre 2020. Sono le 8 di mattina. I 16 ragazzi della classe 1Bdl del liceo Scientifico Galileo Galilei di Trento sono pronti dietro i loro monitor ad assistere alla prima delle lezioni “un po’ speciali” che li attendono nei prossimi mesi.
Ognuno dalla propria abitazione, anche i professori si collegano incuriositi e speranzosi: in questo periodo così difficile, in piena pandemia, dare entusiasmo e motivare i loro ragazzi è in cima alle loro priorità. Sempre davanti a un monitor, cariche di tante aspettative per un progetto a cui tengono molto e in cui hanno fermamente creduto nonostante le difficoltà del momento ci sono anche Anna Sustersic, responsabile di Coexitence.life e le sue due collaboratrici in Pams Foundation, Elisabetta Filosi, zoologa e mediatrice culturale e Catia Baldassarri esperta in comunicazione scientifica. Infine ci sono Miro Forti, esperto di linguaggio cinematografico e regia per il Trento Film Festival e Filippo Zibordi, esperto faunista per Istituto Oikos Onlus. Cosa lega tutte questo nuova rete di persone emozionate e trepidanti? La curiosità per l’inizio di una nuova avventura che li porterà ad addentrarsi nella vita degli abitanti più misteriosi e affascinanti delle foreste trentine con l’obiettivo di escogitare strategie efficaci per promuovere una convivenza forse difficile ma quanto mai appagante e necessaria.
E proprio di coesistenza con i grandi carnivori come orsi e lupi e con la fauna selvatica in generale si è parlato con i ragazzi nel corso di quel primo felice incontro e dei successivi altrettanto ricchi e costruttivi. A partire da quel giorno di novembre, il progetto «Coexistence.life, cartoline per la coesistenza» si è allargato fino a coinvolgere non solo il Liceo Scientifico G. Galilei di Trento, ma anche il Liceo delle Arti F. Depero”, e l’Istituto Comprensivo Ladino di Fassa, Scola Ladina de Fascia di Pozza di Fassa.
Il progetto è stato sviluppato nell’ambito delle attività scolastiche dedicate all’“Educazione civica e alla cittadinanza” con l’intento di mobilitare la creatività dei giovani e di coinvolgerli in prima persona nella comunicazione di questa tematica. Il lavoro fatto insieme ai ragazzi si è composto di diverse fasi. In prima battuta, grazie alla collaborazione con il Trento Film Festival sono stati selezionati dall’archivio due documentari: “L’aritmetica del lupo”, incentrato sulla presenza del lupo in Italia, e “Living with wildlife” -Vivere con la fauna selvatica- che descrive i metodi messi in atto nella Bow Valley in Canada per convivere con la fauna selvatica e con l’orso in particolare.
La visione di questi film è stato il primo passo di questo percorso formativo ed ha rappresentato una guida per iniziare a condividere idee e considerazioni sulla convivenza uomo-fauna selvatica. Gli esperti di cinema, zoologia e comunicazione hanno accompagnato sin dall’inizio gli studenti stimolando una discussione articolata sul tema che li ha aiutati ad avere una visione scientifica, internazionale ed accurata e a delineare ciascuno una propria opinione creativa e personale.
In una seconda fase gli studenti sono stati chiamati ad elaborare il proprio originale messaggio di coesistenza e tradurlo in un’immagine grafica (cartoline e altre opere visive) da consegnare alla propria comunità. «Il primo obiettivo è stato aiutarli a formarsi un’idea propria sulla coesistenza, il secondo farli diventare portavoce del messaggio elaborato» spiega Anna Sustersic.
A distanza di alcuni mesi da quella giornata di novembre possiamo dire non solo che le aspettative sono state attese ma anche che l’impegno e l’entusiasmo profuso dai ragazzi hanno portato a dei risultati sorprendenti. Dai loro lavori emerge chiaramente un messaggio maturo e consapevole sulla necessità di trovare un equilibrio tra gli esseri viventi. Il loro è anche un invito alla responsabilità che come esseri umani abbiamo nel mantenere questo equilibrio: «dobbiamo impegnarci nella conservazione delle specie per il futuro sia nostro che degli animali su questo Pianeta». Non manca un pensiero critico nei confronti della società: «Non possiamo pensare di poter convivere bene senza sostenerci a vicenda: l’aiuto reciproco è alla base della coesistenza» dice Filippo classe 3bsa. D’altro lato i ragazzi mostrano di avere una visione di rispetto delle reciproche differenze e dei rispettivi spazi «Gli animali selvatici hanno la loro casa e noi la nostra e dobbiamo impegnarci a mantenere le distanze e a rispettare il loro habitat» Miriam 3bsa. Giada, Camilla e Elena, 3bsa mettono in evidenza la necessità di conosce il comportamento degli animali selvatici per comprendere le loro esigenze e trovare così delle modalità adatte ad una coesistenza pacifica. A questo proposito alcuni studenti hanno riflettuto sulla differenza che intercorre tra percezione umana degli animali selvatici e la realtà biologica che li caratterizza. Un ragazzo ha pensato di rappresentare un uomo che incontra nel bosco due lupi: uno immaginario, enorme, fatto di quelle parole che da secoli proiettiamo su questo animale, parole come “ringhio”, “sbranare”, “paura” e un altro lupo più piccolo e schivo, il lupo reale. Pietro, 3Bsa continua «Il lupo vive una dimensione multipla: una è quella attribuitagli dal nostro sguardo, un’altra è quella oggettiva che giunge a noi dalla realtà ma una terza rappresenta quanto di lui sia anche in noi e quante similitudini ci siano tra specie così diverse».
Gli studenti così trasformati in veri ‘professionisti’ della comunicazione saranno anche protagonisti di ulteriori eventi che avranno luogo nel corso della prossimi mesi. In primis parteciperanno alla prossima edizione del Trento Film Festival con spazi fisici e virtuali dedicati al progetto. Le immagini, i prodotti di grafica e design realizzati dall’istituto d’arte di Rovereto diventeranno inoltre delle istallazioni artistiche distribuite in diversi punti della città di Trento creando un vero e proprio «Percorso per la coesistenza».
«Si tratta di un progetto importante in questo momento storico» dice Anna Sustersic presidente di PAMS Foundation Europa e coordinatrice del progetto «tanto perché affronta il problema di lavorare insieme e in modo inclusivo in un momento in cui è estremamente difficile farlo, quanto perché il tema della coesistenza sarà sempre più rilevante per la tenuta di società, economia e, come abbiamo di recente imparato a nostre spese, salute».
Il progetto Coexistence.life, cartoline per la coesistenza, è stato finanziato nel contesto del Quarto Bando per progetti di Volontariato Culturale dalla Fondazione Caritro, ed è stato sviluppato da PAMS Foundation in collaborazione con Trento Film Festival e Istituto Oikos.