La comunicazione è la chiave per diffondere qualsiasi messaggio e trasformarlo in fatti, ed è fondamentale che il modo in cui scegliamo di comunicare sia efficace. La psicologa americana Melanie Joy, fondatrice dell’organizzazione Beyond Carnism (Oltre il carnismo) e il belga Tobias Leenaert, conosciuto per il suo blog The Vegan Strategist (Lo stratega vegano), sono volati a Milano per tenere un training dedicato alle tecniche per comunicare in modo ottimale la scelta vegana.
Si è trattato di un evento unico nel suo genere organizzato da Essere Animali in collaborazione con CEVA (Center for Effective Vegan Advocacy), che arriva in Italia per la prima volta e che, dato l’esito ottenuto dai partecipanti e il tutto esaurito, avrà senza dubbio occasione di ripetersi nel breve futuro.
Melanie, autrice del rinomato libro Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche e, Tobias, autore di How to create a vegan world, a pragmatic approach (Come creare un mondo vegano, un approccio pragmatico) sono speaker e attivisti pacifici con una lunghissima esperienza nel campo dei diritti animali. Hanno già tenuto training come questo in ogni continente e il loro obiettivo è estremamente chiaro: esaltare l’importanza del ruolo svolto dal linguaggio verbale quando diffondiamo il messaggio vegan e, fornire una moltitudine di consigli per come poterlo padroneggiare e metterlo in pratica in modo proficuo per gli animali e noi stessi.
Fare la differenza per gli animali
«Cosa vogliamo ottenere come movimento vegano?» domanda senza troppi giri di parole Tobias Leenaert. Sicuramente, concordano tutti, meno sofferenza, meno vittime e un mondo senza specismo. È ovvio che gli animali non hanno voce propria e non sono in grado di difendere i loro diritti; è qui che interveniamo noi per loro, come portavoce di un messaggio tanto forte quanto delicato, delicato a tal punto che se comunicato nel modo sbagliato può respingere il nostro interlocutore. Si tratta di una semplice operazione matematica, spiega Tobias, il nostro impatto, e quindi il numero di vite animali risparmiate, è una sottrazione tra chi avviciniamo e chi allontaniamo.
«Viviamo in una società dominata dal consumo di animali» precisa Melanie, è facile sentirsi frustrati dalle ingiustizie che gli animali da reddito patiscono. Molto spesso tendiamo a essere eccessivamente critici e impulsivi per sfogare la nostra rabbia e la nostra impotenza verso questi abusi spaventosi e non necessari e, un tale atteggiamento può risultare spesso controproducente. Dobbiamo rimanere focalizzati sul risultato che vogliamo raggiungere continua Melanie, la nostra priorità è «dare agli animali il miglior aiuto possibile» e ciò significa adottare strategie di comunicazione estremamente efficaci che conducono a un cambiamento di atteggiamento nelle persone con cui dialoghiamo e a un percorso di riduzione ed eliminazione di animali dal piatto.
Coltivare i giusti valori
Concentriamoci su «piantare semi e dare acqua a quelli giusti» afferma Melanie. Ma quali sono questi semi che potenziano l’impatto della nostra comunicazione? Melanie parla di compassione, giustizia e altri valori morali che ci permettono di instaurare una forte connessione empatica con il nostro interlocutore e fornirgli le giuste basi per una trasformazione. La maggior parte delle persone prova un amore genuino verso gli animali, eppure continua a mangiarli. Una comunicazione efficace è in grado di erigere un ponte tra questi due estremi per farli dialogare e permetterci di vedere le cose più chiaramente.
In una società in cui «la pressione a conformarsi» è potentissima, «dobbiamo dare alle persone le corrette motivazioni per cambiare» spiega Tobias. Abbracciare uno stile di vita che esclude lo sfruttamento di animali non è semplice per molte persone ed è per questo che è necessario stimolarle nel modo corretto. Oltre a presentare argomentazioni morali, ambientali e salutistiche a favore di una dieta vegana, è nostro compito mostrare che «in primo luogo non abbiamo nulla da perdere», anzi, il peso delle alternative supera nettamente quello degli sforzi. E’necessario, continua Tobias, fornire alle persone «un’esperienza gastronomica» ricca di colori e sapori che esaltano i sensi senza dover rinunciare al gusto.
L’Italia che cambia
«Siamo stati estremamente felici di vedere la sala al completo durante questo intensissimo workshop» hanno dichiarato Melanie e Tobias «e di come l’attitudine di sempre più italiani stia mutando verso una maggior compassione e rispetto per i diritti delle altre specie.» I numeri forniti da Essere Animali ne sono una conferma: nel 2018 8,1 mila persone sono state coinvolte dall’organizzazione con l’iniziativa SettimanaVeg per provare un’alimentazione esclusivamente vegetale per 7 giorni, 4 ulteriori catene di supermercati sono state convinte a cessare la vendita di foie gras, più di 300 mila persone hanno firmato petizioni per chiedere alle istituzioni un maggior rispetto degli animali da reddito e, 5 partiti in Parlamento si sono impegnati insieme a Essere Animali a proibire gli allevamenti di animali da pelliccia.
In un mondo in cui la verità affiora e le coscienze si smuovono, il dialogo e l’informazione sono estremamente efficaci per promuovere il cambiamento.
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