Oggi 11 aprile si celebra la Giornata Nazionale del Mare, istituita per valorizzare il mare come risorsa culturale, scientifica, ricreativa ed economica.
Il mare costituisce un patrimonio in grado di contrastare il cambiamento climatico oltre a essere un settore che, riconvertito all’economia blu, può creare nuova occupazione. Il 40% dell’occupazione della Blue Economy, infatti, si trova nel Mediterraneo, con 1,78 milioni di dipendenti. (Scarica QUI il report)
Attualmente in Italia ci sono 27 Aree Marine Protette (AMP), alle quali si aggiungono 2 Parchi sommersi, che tutelano complessivamente circa 228.000 ettari di mare e 700.000 km di costa.
“Sulla carta” la situazione è favorevole, perché il 19,12% delle acque territoriali italiane è coperto da aree marine protette a vario titolo.
Tuttavia, solo nell’1,67% di queste vengono implementati efficacemente i piani di gestione, mentre per il resto si tratta di aree marine “virtuali”. Inoltre, soltanto lo 0,1% è coperto da aree a protezione integrale, totalmente limitate, dove i pesci riescono a riprodursi e si conserva la biodiversità del più grande ecosistema del Pianeta.
In Italia, Francesca Santoro, specialista di programma della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO, è promotrice nel nostro Paese del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030): «La Giornata Nazionale del Mare è un’occasione importante per sensibilizzare soprattutto i più giovani sull’importanza del rispetto e della conoscenza del mare, risorsa di grande valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico, per il mondo e per l’Italia in particolare».
Il mare che bagna l’Italia ha un ruolo importante dal punto di vista ambientale: si stima che sia responsabile dell’imagazzinamento di 13.2 milioni di tonnellate annue di CO2 sottratte all’atmosfera, il valore più alto tra gli Stati membri dell’UE nel Mar Mediterraneo.
«Il mare, le zone costiere e le attività a essi legate svolgono un ruolo fondamentale per il futuro del Pianeta. l’Italia – aggiunge Francesca Santoro – ha un enorme patrimonio che deve proteggere e gestire in maniera efficace, per evitare la distruzione della biodiversità dell’ecosistema marino».
Per ribadire questi messaggi, il Decennio del Mare dà appuntamento oggi per un “Aperitivo blu – Un Totem per l’oceano”: un incontro live, in diretta sul profilo Instagram del Decennio del Mare alle ore 19, che vedrà la partecipazione dello scrittore italiano Simone Perotti, candidato con il suo libro “I Momenti Buoni” al Premio Strega 2021, per parlare di rispetto dell’oceano e dell’importanza di mobilitare la popolazione, anche attraverso la letteratura e la cultura, nella tutela dell’oceano.
L’aggravarsi del problema della plastica
Ancora una volta, la plastica è in cima alla lista dei rifiuti che minacciano il mare e gli habitat marini. Secondo i dati dell’ultimo rapporto dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), la plastica totale accumulata nel Mar Mediterraneo è dell’ordine di grandezza di 1.178.000 tonnellate, costituite dal 94% di macro-plastiche e dal 6% di micro-plastiche. Secondo il rapporto, gli accumuli di plastica sono situati principalmente vicino alla foce dei principali fiumi e vicino alle grandi aree urbane.
Le disposizioni per il Covid, inoltre, hanno favorito il ritorno all’uso della plastica monouso e le mascherine rappresentano oggi un altro grave rischio per il mare. Secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), «Se anche solo l’1% delle mascherine utilizzate in un mese venisse smaltito in maniera non corretta, si avrebbero 10 milioni di mascherine al mese disperse nell’ambiente».
Molto chiaro, a questo proposito, l’appello di Marevivo: «Si parla di quasi novanta milioni di mascherine giornaliere, solo in Italia e ci si domanda dove finiranno questi quantitativi enormi dopo l’uso. Cosa si sta pianificando per evitare che DPI magari contaminati finiscano dispersi nell’ambiente? Come si affronta il problema dello smaltimento?».
Ambiente Mare Italia (AMI) si rivolge al Governo Draghi per un’azione sempre più concreta ed efficace per la tutela e valorizzazione del nostro “Tesoro Blu”. «Innovazione digitale, smart city, decarbonizzazione, contrasto all’uso della plastica, energia da fonti rinnovabili, sono tutte scommesse che l’Italia può vincere solo grazie a progetti di trasformazione infrastrutturale del nostro Paese» afferma Alessandro Botti, Presidente di AMI.
Tra le minacce, AMI segnala anche le “reti fantasma”, ovvero lereti da pesca che rimangono incagliate tra i fondali e diventano vere e proprie trappole per tante specie marine.
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