Siete dotati di un fucile e prestanza fisica? Allora sareste adatti a partecipare alle candidature per un posto di lavoro all’interno del Parco Nazionale del Grand Canyon, che cerca volontari per uccidere i bisonti.
L’annuncio, che non ha mancato di sollevare un coro di polemiche, è stato pubblicato dal National Park Service, l’ente che si occupa del celebre parco.
Crescita incontrollata
Attualmente sono 600 i bisonti che vivono all’interno del Parco ma, secondo le stime, se l’aumento della popolazione non fosse tenuto sotto controllo, il rischio è che nel giro di 10 anni la popolazione aumenti a dismisura. Gli addetti del Parco contano, infatti, una crescita di 100 individui all’anno, non senza ripercussioni sull’ecosistema del parco.
Da qui il piano di abbattimento, approvato lo scorso mese, e la richiesta di personale che si occupi in prima persona della caccia.
Introdotti dall’uomo
L’annuncio, come facilmente immaginabile, ha attirati le critiche delle associazioni animaliste, che auspicano che una soluzione più ragionevole – come ad esempio i ricollocamenti degli animali – possa essere trovata. Tanto più che, in quella zona, il bisonte è stato introdotto proprio dall’uomo all’inizio del secolo scorso.
I precedenti
Non è la prima volta che per controllare la popolazione di determinate specie si ricorre all’aiuto dei volontari col fucile. Sempre nel Parco Nazionale del Grand Canyon, nel 2010, speciali squadre sono state arruolate per abbattere in maniera selettiva alcuni esemplari di wapiti (Cervus elaphus canadensis), una sottospecie di cervo reale.
I volontari selezionati furono allora 240 e le candidature inoltrate alcune migliaia.
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