Come fa notare Robert E. Fleming nell’introduzione a Hemingway and the Natural World: «Pochi autori nella storia sono stati così strettamente identificati con il mondo naturale come Ernest Hemingway».
La sua sensibilità per la natura, spesso sottovalutata, è stata studiata da molti critici letterari e sono emersi molti aspetti interessanti.
A questo proposito, è giusto ricordare l’influenza del padre che lo portò fin da piccolissimo ad amare la natura attraverso l’esplorazione dei boschi, la pesca e la vita all’aria aperta nel Michigan, dove la famiglia possedeva una casa di vacanze. Questa fu la sua palestra e Nick Adams, il ragazzo protagonista degli omonimi Racconti, è sostanzialmente l’alter-ego del romanziere americano.
Il mondo di Hemingway e la sua consapevolezza per la natura si consolidarono con suoi viaggi in Europa, Africa e Cuba.
Pioniere della fotografia naturalistica
Gli animali africani, che avevano animato la sua fantasia da bambino, divennero realtà e addirittura, nel suo ultimo viaggio in Africa, Hemingway si avvicinò alla fotografia naturalistica, con un approccio pionieristico.
Alfred Kazin nel suo libro On Native Grounds accentua questo concetto di connessione con il mondo naturale affermando: «Nessuno scrittore di natura in tutta la letteratura americana, a parte Thoreau, ha avuto la sensibilità di Hemingway per il colore, per il clima, per la conoscenza dell’energia fisica sotto il calore o il freddo, quella conoscenza del corpo che pensa e si muove attraverso un paesaggio».
Proprio il colore e la sensibilità verso la bellezza dei paesaggi hanno influenzato le descrizioni letterarie Hemingway.
La potenza evocatrice di Paul Cézanne
Uno studio recentissimo condotto dal Professor Junjun Ji e pubblicato sulla rivista Asian Social Science ci introduce a un aspetto sconosciuto della scrittura di Hemingway, legato all’influenza che avrebbero avuto sulla sua opera i quadri di Cézanne.
L’amore di Hemingway per l’arte è ben nota, in particolare la sua preferenza per Cézanne. Meno noto è quanto la pittura influenzò la sua passione per la natura.
Nell’articolo Analogie formali nei testi e dipinti di Ernest Hemingway e Paul Cezanne, Thomas Hermann sottolinea: «Hemingway afferma di aver imparato a descrivere i paesaggi da Cézanne… e molti critici hanno riconosciuto che quando si legge un testo di Hemingway vengono evocate impressioni, emozioni simili a quanto emerge contemplando un quadro di Cézanne».
Niente di più verosimile dato che Hemingway è vissuto in un periodo storico in cui non c’erano né il web né le immagini di Google e i dipinti si osservavano dal vivo! Tra il 1922 e il 1924 Hemingway ebbe la possibilità di ammirare almeno una cinquantina di opere di Cézanne a Parigi.
Diversi passaggi in alcuni testi, lettere o interviste fanno emergere l’attrazione di Hemingway per i dipinti di Cézanne, in particolare per i suoi paesaggi e l’ammirazione per la capacità del pittore di dipingere la bellezza naturale.
In una lettera alla scrittrice Gertude Stein, in merito a uno dei suoi celebri racconti di Nick Adams, Hemingway scrisse: «Io sto cercando di descrivere il paese come Cézanne» (lettera 122).
Del resto, dall’inizio del 1850 gli impressionisti in Francia avevano iniziato a sovvertire le convenzioni artistiche e le loro rigidità, facendo diventare il contesto naturale sempre più importante a discapito dei temi prevalentemente storici e religiosi.
Una rivoluzione artistica che poi troverà forma anche in letteratura con le grandi novità stilistiche di Hemingway.
Cézanne divenne sempre più radicale nel porre la natura al centro della sua opera. Era convinto che il pittore dovesse dedicarsi interamente allo studio della natura e molti critici letterari vi ravvedono un’analogia con molte opere di Hemingway.
Il simbolismo della natura è presente nelle opere di Hemingway, nei suoi personaggi… ma questa interconnessione con Cézanne è qualcosa di sorprendente. Un motivo in più per riscoprire Hemingway proprio leggendo un suo racconto nell’anniversario della sua nascita.