Le zone del nostro Pianeta in cui i fulmini sono più frequenti sono quelle tropicali o subtropicali, ma i cambiamenti climatici influiscono anche su questo fenomeno atmosferico e sembrerebbe che anche l’Italia ora sia più colpita, come purtroppo dimostrano gli incidenti mortali di questi giorni. Anche nelle aree temperate come il Mediterraneo, infatti, i temporali stanno assumendo forme tropicali, diventando più violenti.
In Italia cadono in media circa un milione e mezzo di fulmini all’anno, concentrati nei mesi estivi. Le aree più colpite sono il Friuli, la regione dei laghi lombardi, la zona di Roma e in genere i rilievi prealpini e appenninici. Non esistono al momento statistiche sul numero di vittime causate in Italia dai fulmini.
La maggior parte dei fulmini si scarica fra le nuvole
Il fulmine è una scarica ad alta intensità di corrente che si verifica nell’atmosfera, perlopiù fra le nuvole, a causa della differenza di potenziale elettrico che si genera nelle nuvole temporalesche. Alcuni di questi fulmini invece di trasmettersi tra una nuvola e l’altra si scaricano a terra: sono una piccola percentuale (il 10% circa) ma sono quelli potenzialmente pericolosi per l’uomo. La folgorazione per un fulmine nelle zone temperate come la nostra era considerato un evento estremamente raro. Non possiamo dire che sia ancora così, ed è quindi necessario imparare a riconoscere i fulmini e a proteggersi.
Molti da bambini, forse per esorcizzare la pura dei tuoni, hanno imparato a riconoscere la distanza di un temporale contando i secondi che intercorrono tra la vista di un fulmine e l’ascolto del tuono. La distanza di un temporale è facile da calcolare: si moltiplicano i secondi che intercorrono tra i due eventi per 330 metri. Ovvero, 10 secondi corrispondono a 3.300 metri. Più breve è questo intervallo, più vicino è il temporale e maggiore è il pericolo.
Attenzione, perché i fulmini possono colpire anche a distanza di chilometri dal fronte temporalesco, in un’area addirittura non coperta da nuvole!
Le bici elettriche attirano i fulmini?
Ci si chiede se moderne biciclette elettriche, mountain bike o city bike, generando un campo elettrico o avendo i telai in fibra di carbonio possano attirare i fulmini. Sembrerebbe che non ci sia differenza tra il pericolo di venire colpiti da un fulmine in sella a una bici elettrica o a una tradizionale bici muscolare. Infatti, il campo elettrico generato dalla e-bike è piccolissimo rispetto ai potenziali elettrici in gioco in un temporale. Il rischio deriva dal fatto che la bici risulta più alta rispetto al terreno circostante e genera l’effetto “punta”, diventando un luogo privilegiato per la scarica a terra dell’elettricità accumulata in atmosfera.
Come evitare di rimanere folgorati dai fulmini?
Il sito del Sistema del Rilevamento Italiano dei Fulmini (SIRF) suggerisce alcune regole di comportamento per evitare possibili incidenti in caso di temporale:
- Ogni oggetto con un’elevazione predominante rispetto all’area circostante ha una maggior probabilità di essere colpito dal fulmine (un albero, una torre, un traliccio).
- La corrente del fulmine dopo aver colpito il suo bersaglio si disperde nel terreno, quindi se si è in vicinanza della struttura colpita e si è a contatto col suolo si può venire in contatto con la corrente di dispersione e subire dei danni.
- Il fulmine può raggiungere anche l’interno degli edifici se questi sono collegati a strutture esterne (come l’antenna televisiva), percorrendo i cavi elettrici o altre strutture metalliche.
- Un luogo chiuso, soprattutto se metallico, come le automobili, o in cemento armato, come le case, è una gabbia di Faraday in grado di isolare l’ambiente, purché non ci siano possibilità di condurre il fulmine dall’esterno all’interno (vedi punto precedente).
- All’esterno, rannicchiarsi a riccio coi piedi il più uniti possibile e con la testa tra le ginocchia, non rimanere in piedi né mettersi distesi.
I pericoli nascosti
In casa:
- telefono
- televisione
- bagno, doccia e lavelli
All’aria aperta:
- tralicci, pali, antenne
- cellulare
- spiaggia e bagnasciuga
- ombrelloni
- fermate dell’autobus
- tenda e paletti della tenda
In montagna:
- roccia, creste, guglie
- equipaggiamento metallico
- massi isolati, alberi
- vie ferrate
- assembramenti di persone
Monitoraggio in tempo reale
Se volete vedere in tempo reale quanti e dove colpiscono i fulmini nel nostro paese, potete consultare la Mappa localizzazione fulmini del Centro Geofisico Prealpino.