Vincenzo Greco, guida Vulcanologica sull’Etna, cresciuto ai piedi del vulcano e studente di Geologia all’Università di Catania, racconta come si vive da vicino un vulcano.
Osservare da vicino un cratere, le colate di lava e scoprire le grotte vulcaniche. Ecco alcune delle incredibili esperienze che è possibile vivere con una Guida Vulcanologica, figura professionale specializzata per accompagnare turisti ed escursionisti nelle aree vulcaniche attive.
Come sei diventato guida vulcanologica?
Vincenzo Greco – Mio nonno era Guida Alpina, è stato il primo a operare sul versante Nord dell’Etna. Mio zio è vulcanologo, mio padre lavora sull’Etna e io ho vissuto la mia infanzia sull’Etna. La mia passione è il vulcano in generale: l’ho vissuto da quando sono nato, ho studiato Geologia e ho preso la decisione di fare questo lavoro nella mia vita.
Chi sono i vostri clienti?
G. – L’interesse per il vulcano è in aumento: lavoriamo con turisti, sia in gruppi organizzati, sia singoli. Poi ci sono clienti che richiedono percorsi particolari e in questi casi si vede il valore aggiunto della guida vulcanologica, ma è perlopiù un mercato straniero.
La poca consapevolezza della quota e dell’ambiente montano è un problema?
G. – Spesso sì. L’approccio da “turista” è sempre più diffuso anche sulle Alpi o su altre montagne, però qui lo si vive molto di più: classicamente c’è qualcuno che da Taormina vede L’Etna e dice “ora salgo” ma non si informa a sufficienza e arriva con abbigliamento o attrezzatura inadeguati.
Che escursioni offre l’Etna, come livelli di difficoltà?
G. – Il vulcano offre enormi spazi e non è troppo complicato avvicinarsi soprattutto nelle aree prossime ai paesi ai crateri laterali. Possiamo organizzare attività semplici per le famiglie o per piccoli gruppi. Le escursioni in cima sono più dure e solo pochi le scelgono.
Quali sono le difficoltà specifiche di un vulcano?
G. – C’è una difficoltà in più rispetto alla quota che c’è su ogni montagna. Nel contesto sommitale di un vulcano attivo bisogna fare particolare attenzione alle esalazioni di zolfo e anidride carbonica.
Qual è la stagione più nevosa sull’Etna?
G. – Febbraio. Ma l’anno scorso, aveva nevicato molto anche a dicembre ed è stato possibile sciare per quattro mesi, fino ad aprile, in alcune zone fino a giugno. Non c’è più la stagionalità classica.
Oltre alle Guide vulcanologiche, anche le Guide alpine possono accompagnare sui vulcani. Cosa vi distingue?
G. – Probabilmente l’interpretazione dell’ambiente vulcanico. Non è una cosa facile da imparare, la formazione delle guide vulcanologiche prevede moduli di stampo scientifico di vulcanologia, geologia, petrologia e petrografia. Insomma, materie inerenti all’ambito geologico, utili ad acquisire la capacità di interpretare i fenomeni vulcanologici che su una montagna normale non ci sono.
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