Ciao (o bau)!
Sono Raffaele, giovane operatore ed educatore cinofilo in formazione, oltre che studente in Scienze Naturali a Milano; a fianco a me, nel momento in cui scrivo, c’è Sidra, una meticcia di due anni e mezzo conosciuta qualche tempo fa in un canile della Brianza.
È qui con me perché sono convinto che, quando si scrive e si pubblica qualcosa, sia di fondamentale importanza avere una fonte sicura e certificata: in questo caso chi meglio può spiegare l’essenza di un cane, se non un cane stesso? Io e Sidra vorremmo, su questo quotidiano, cercare di introdurvi e accompagnarvi in un viaggio alla scoperta dei nostri amici a quattro zampe, cercando di portare alla luce gli aspetti meno evidenti della mente dei cani.
Capire un cane non è assolutamente semplice, prendiamo ad esempio un albero: se lo guardiamo superficialmente ci sembrerà fermo ed immutabile, rimanendo però ad osservarlo, ci accorgeremmo che ogni singola parte brulica di vita: il movimento delle foglie, il cantare degli uccelli, il volare di innumerevoli insetti….
Così è un cane, a prima vista potrebbe sembrare un essere mosso da basilari istinti, legati per lo più (ahimè credenza comune!) allo stomaco.
Ma, osservandolo più a lungo, noteremmo un fitto ecosistema formato da bisogni sociali, affetto, pensieri e comunicazione!
I cani vivono per lo più in relazione agli altri, sia chiaro, sanno essere estremamente autonomi e adattabili, ma è soprattutto attraverso la relazione che possono esprimere al massimo tutta le loro potenzialità e formare così un carattere solido ed equilibrato.
Scrisse Einstein: “Se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la vita a credersi stupido”. È questo, per lo più, il grave errore che tendiamo a fare nel rapporto con i nostri compagni canidi: siamo sempre portati a valutarli come esseri umani.
Per poter comprendere un cane è necessario uscire dalla mentalità di uomo ed entrare in una dimensione di comunicazione fra specie diverse; quante volte usiamo fiumi interi di parole, quando potrebbe bastare un singolo e semplice gesto?
Comprendere un cane è un percorso impegnativo e, al tempo stesso, splendido e carico di emozioni. Ecco dunque perché io e Sidra cercheremo di svelare, a poco a poco, questo straordinario universo con spiegazioni, storie e, perché no, attraverso gli occhi dei principali protagonisti di questa nuova sezione del quotidiano: i cani stessi!
Vi saluto con un brevissimo scritto di Pablo Neruda:
“È l’antica amicizia, la gioia di essere cane e di essere uomo tramutata in un solo animale che cammina muovendo sei zampe e una coda intrisa di rugiada”.
Al prossimo articolo!
Raffaele & Sidra