Fioccano classifiche ovunque. Ogni giorno. Su ogni argomento: università, imprese, città e via discorrendo. Riempiono le pagine dei giornali, spesso generando confusione. Eppure piacciono: ai giornalisti, che enfatizzano il valore di queste graduatorie, ai lettori, cui piace misurare tutto, ai compilatori, che ricavano fama.
Ma quanto sono affidabili? In genere chi scrive di queste classifiche tende ad attribuire loro autorevolezza senza sforzarsi di comprendere quali sono le basi scientifiche sulle quali sono costruite.
Alcuni osservatori più attenti di altri hanno messo in guardia dai possibili rischi: le graduatorie a volte sono minate da falle metodologiche e diffonderle senza spirito critico può essere pericoloso.
Nei giorni scorsi siti e giornali hanno diffuso la classifica delle cento città più sostenibili e vivibili del mondo stilata dal Sustainable Cities Index e condotta dalla società di consulenza Arcadis. In testa c’è Zurigo, che batte tutti per la cura dell’ambiente, l’economia più che florida, gli investimenti in fonti rinnovabili e nell’efficienza energetica. Seguono Singapore e Stoccolma.
La notizia che suscita stupore è il 22esimo posto di Roma, la prima città italiana in classifica, appena davanti a Vancouver. La graduatoria si fonda su tre pilastri: qualità della vita, ambiente e salute economica. Nei tre segmenti Roma è rispettivamente 33esima, settima e 49esima. Sì avete letto bene, Roma sarebbe la settima città al mondo per la qualità delle proprie politiche ambientali (energie rinnovabili, aree verdi, emissioni, inquinamento atmosferico, ecc.).
Le cronache degli ultimi anni raccontano di una città allo sbando sotto molteplici aspetti, non ultimi la gestione dei rifiuti – con una raccolta differenziata che non decolla –, il traffico insostenibile, l’assenza di corsie preferenziali per i mezzi pubblici e di piste ciclabili, l’incuria degli spazi verdi e il degrado generale che assedia le periferie e anche alcune zone del centro storico.
Facciamo pure conto che lo scontro politico sempre più acceso può indurre a una lettura aggravata di certi fenomeni, resta indubbio che il 22esimo posto nella classifica generale delle città più vivibili e sostenibili del pianeta e il settimo per l’ambiente meriterebbe forse qualche supplemento di indagine. Pur con tutto il rispetto per la Città Eterna.
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