Per eludere i controlli alle frontiere i bracconieri hanno iniziato ad adottare una nuova tecnica: trasformare i corni di rinoceronte in manufatti direttamente sul luogo di cattura.
L’allarme è stato lanciato dall’associazione Traffic, che si occupa della conservazione delle specie a rischio.
«È un trend preoccupante – ha spiegato Julin Rademeyer, portavoce dell’associazione –, perché indica che i bracconieri sono più attenti. I manufatti sono molto difficili da individuare dalle guardie aeroportuali. La polizia spesso cerca ancora il corno interno, o parte di questo».
Simbolo di ricchezza e potere
Se cambiano i modi di passare la frontiera, non mutano invece le destinazioni verso cui i corni di rinoceronte sono diretti. Il mercato principale resta quello cinese, dove la polvere di corno resta un ingrediente centrale nelle preparazioni della medicina tradizionale.
I manufatti già confezionati, invece, sono sempre più richiesti in Vietnam. Qui il possesso di corni di rinoceronte è visto come un vero e proprio status symbol, particolarmente ricercato dagli uomini poiché si crede che porti fortuna e protezione.
Secondo Traffic, tuttavia, anche le rotte per raggiungere i due paesi asiatici sono cambiate, segno che – nonostante i controlli più accurati e le stringenti limitazioni – la richiesta di questo materiale resta alta.
Estinti tra 10 anni
Si stima che dal 2007 ad oggi in Africa siano stati uccisi 7.100 rinoceronti. Un numero impressionante, se si calcola che in natura ne restano solo 25mila. Secondo l’associazione animalista Save the Rhino, se il tasso di uccisione non dovesse calare, questi mammiferi sono destinati a estinguersi entro il prossimo decennio.
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