Sono cominciati negli scorsi giorni i lavori per lo spostamento di 215 ulivi per far posto al tracciato del Tap, il Trans Adriatic Pipeline.
Le operazioni hanno sollevato la protesta della popolazione, contraria alla realizzazione della nuova infrastruttura che, però, gode dello status di “Progetto di interesse comune” riconosciuto dall’Unione Europea.
Il percorso del Tap
Il gasdotto avrà una lunghezza complessiva di 870 e un centinaio di questi correranno sul fondale dell’Adriatico. Il gasdotto partirà in prossimità di Kipoi, al confine tra Grecia e Turchia, dove si collegherà al Tanap, Trans Anatolian Pipeline. L’opera proseguirà quindi sulla terra ferma, attraversando la Grecia settentrionale, nel suo tratto più lungo di circa 550 chilometri, raggiungendo l’Albania e passando per la città di Fier. Proprio in prossimità di questa città il gasdotto comincerà il suo percorso sottomarino che attraverserà l’Adriatico per connettersi alla rete italiana di trasporto del gas in Salento. Il percorso del Tap raggiungerà poi il comune leccese di Melendugno, in prossimità di San Foca, dove sorgerà il terminale di ricezione. La condotta sottomarina attraverso le acque territoriali italiane misurerà circa 25 chilometri, mentre il tratto sulla terra ferma sarà di 8 chilometri.
Secondo le stime, la nuova opera consentirà di portare in Italia gas dell’Azerbaigian, aumentando di circa 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno la disponibilità, riducendo i prezzi di mercato e diversificando la dipendenza dai Paesi fornitori.
I dubbi di politica e cittadini
Contro l’opera, a fianco dei movimenti locali, si sono schierati anche il Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano e il Movimento 5 Stelle.
La paura maggiore è che la realizzazione del gasdotto possa portare danni significativi al turismo, una delle voci più importanti nei bilanci della zona. Inoltre, c’è chi teme che lo spostamento degli ulivi e il loro successivo riposizionamento una volta che l’opera sarà terminata possa danneggiarli in maniera irreparabile, rovinando così un paesaggio unico al mondo.
Secondo il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, invece, l’opera consentirà di rendere il nostro Paese meno dipendente dai combustibili fossili. Inoltre, il consorzio impegnato nella realizzazione del gasdotto ha spiegato che le emissioni dell’impianto non dovrebbero essere quantitativamente significative, dal momento che il gas non richiede alcuna lavorazione e non ne è previsto lo stoccaggio.
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