Il commercio equosolidale è un tipo di attività commerciale basata su una distribuzione più equa del profitto, sulla lotta allo sfruttamento economico e sul sostegno alle categorie minoritarie. Questo tipo di commercio garantisce la tutela dei lavoratori – spesso piccoli agricoltori del Sud del mondo – ma anche dell’ambiente, tema sempre più sentito da parte di chi si occupa di salute e diritti umani.
L’Organizzazione Mondiale del Commercio Equo e Solidale (WFTO) ha emanato un documento nel 2018, nel quale si espongono obiettivi precisi; accanto alla tutela di donne e bambini, appare evidente la necessità di adottare misure per la tutela dell’ambiente: protezione del suolo, risparmio dell’acqua, eliminazione di emissioni nocive, riduzione dei rifiuti e incremento della biodiversità, sono alcuni dei propositi citati nel documento.
Sicurezza alimentare, benessere e sviluppo sostenibile, equilibrio ecologico sono, infatti, temi caratteristici di questo tipo di commercio, che dunque avvantaggia i piccoli produttori dei Paesi non sviluppati e offre una garanzia di sostenibilità ai consumatori di tutto il mondo.
I cosmetici equosolidali più diffusi
Tra i prodotti equosolidali più diffusi si trovano alimenti come caffè, cacao, zucchero, miele, tè, infusi e spezie, ma non mancano i cosmetici. Eccone alcuni:
Olio di Argan
Si estrae dai semi di Argania spinosa, albero endemico del Marocco meridionale, dove si estende una foresta dichiarata dall’Unesco riserva della biosfera nel 1998. Quest’olio viene utilizzato da secoli dalla popolazione locale grazie alle sue proprietà idratanti, emollienti e antiossidanti. L’alta quantità di acido linoleico e vitamina E contenuti in questa sostanza, aiutano infatti a mantenere pelle e capelli morbidi e luminosi. Inoltre, l’olio di argan è particolarmente utilizzato per il benessere di unghie e cuticole. In Marocco la produzione di quest’olio garantisce un reddito a 3 milioni di persone, per lo più inserite in cooperative femminili dell’UCFA (Union des Cooperatives des Femmes de l’Arganeraie), con lo scopo di promuovere l’economia locale e la parità di genere nella salvaguardia della biosfera.
Burro di Karité
Si ricava dai semi di Vitellaria paradoxa, pianta tipica dell’Africa Subsahariana, dal Senegal all’Etiopia. Nel 1998 questa pianta è stata classificata come vulnerabile dall’Unione internazionale per la Conservazione della Natura e, di conseguenza, sottoposta ad un utilizzo più responsabile. Questo burro è molto apprezzato grazie alle sue proprietà nutrienti e protettive, che lo rendono particolarmente indicato in caso di pelle secca, screpolata e sensibile. In diversi paesi dell’Africa centro-meridionale, la produzione di questa sostanza è nelle mani di cooperative locali, che agiscono contro lo sfruttamento economico e ambientale.
Gel d’aloe vera
È contenuto nelle foglie di Aloe barbadensis, pianta diffusa principalmente in zone calde e secche di America Centro-meridionale, Medio Oriente, Africa e Australia. Già nell’Antico Egitto la pianta era utilizzata per curare ustioni, cicatrici e punture d’insetto. Ha infatti rinomate proprietà antinfiammatorie, emostatiche, lenitive, analgesiche e antibiotiche. In Messico, Bolivia, Filippine, Thailandia e in altri Paesi si trovano numerose realtà equosolidali che trattano questo prodotto.
Questi erano soltanto alcuni esempi di cosmetici equosolidali che possiamo trovare nei negozi specializzati e anche nella grande distribuzione, sia come materia prima “grezza” sia sotto forma di shampoo, creme per il corpo e scrub. In ogni caso una scelta consapevole per il benessere di se stessi, degli altri e dell’ambiente.
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