Se quando pensate al tipico lavoratore del settore forestale, vi viene in mente un barbuto boscaiolo in camicia di flanella a scacchi e motosega in mano, allora rimarrete sorpresi da quanto emerge dal rapporto sullo “Stato delle Foreste nel Mondo 2018” pubblicato pochi giorni fa dalla FAO.
Economia forestale: un settore al femminile
L’83% delle circa 850 milioni di persone che vivono di raccolta e commercializzazione di legna da ardere e carbone sono donne. In Africa occidentale ci sono più di quattro milioni di donne impiegate nella raccolta, trasformazione e vendita del burro di Karité (Vitellaria paradoxa) e, nel 2008, hanno generato esportazioni per un valore di circa 87,5 milioni di dollari. Invece in Nepal esistono più di mille gruppi comunitari di gestione forestale composti da sole donne e in Camerun è donna il 94% dei commercianti di prodotti forestali non legnosi.
Dalle scultrici di oggetti in legno di Jepara, nell’isola di Java, fino alle apicoltrici, presenti un po’ ovunque, dalle produttrici di oli essenziali di rosmarino, salvia e mirto della Tunisia fino alle produttrici di carbone Angolane, le donne sono la spina dorsale dell’economia forestale in molti paesi del mondo.
Condizioni inique per le donne e danni per tutto il settore
L’aspetto che deve fare riflettere è che le donne riescono a garantire un contributo molto rilevante all’economia forestale globale nonostante partano spesso da una situazione di svantaggio. In 90 paesi del mondo le donne non hanno lo stesso diritto degli uomini di ottenere la proprietà della terra o l’accesso alle risorse forestali di maggior valore, come il legname di specie pregiate. In Africa Sub-sahariana le donne impiegate nel settore forestale sono pagate in media il 32,1% in meno rispetto agli uomini. Delle 536.000 persone impiegate nel settore forestale nei paesi dell’Unione Europea, soltanto 72.500 sono donne. Nelle istituzioni governative ed educative collegate al settore forestale, c’è una netta maggioranza di impiegati uomini, nonostante le iscrizioni di corsi di studi del settore forestale da parte delle donne sia in costante aumento. Queste disparità nascono da un preconcetto errato, cioè che il settore forestale sia di esclusiva competenza maschile. Un preconcetto che, oltre ad essere ingiusto, genera rilevanti perdite all’economica globale.
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