I ricercatori l’hanno battezzata Creta e si tratta di un ibrido di prima generazione, vale a dire nato dall’accoppiamento tra un lupo e un cane domestico.
Creta è stata scovata dalle fototrappole posizionate all’interno dell’area protetta del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga nel corso del progetto Life M.I.R.CO-Lupo che si propone di assicurare migliori condizioni di conservazione per il lupo agendo, in particolare, sui cani vaganti e randagi, che rappresentano una grave minaccia alla sopravvivenza del predatore.
La storia di Creta
Creta è il primo individuo ibrido scoperto nella zona da quando, nel 2015, è iniziato il progetto.
A dicembre 2018 le videotrappole posizionate all’interno del Parco avevano filmato un Alaskan Malamut, animale che si era poi scoperto essere un cane vagante, assieme a un gruppo di lupi.
A marzo scorso anno, davanti all’obiettivo era comparso un branco di 9 animali composto da 3 lupi e altri 6 con caratteri, invece, riconducibili all’Alaskan Malamut.
La cattura di un individuo di sesso femminile, Creta, aveva confermato le ipotesi dei ricercatori: si tratta di ibridi di prima generazioni, nati ovvero dall’accoppiamento tra un lupo e l’Alaskan Malamut.
I rischi dell’ibridazione
Creta è stata subito sterilizzata e rimessa in libertà, munita di un radiocollare per monitorarne gli spostamenti e comprenderne le abitudini.
«L’ibridazione antropogenica rappresenta una grave minaccia per la conservazione del lupo – spiegano i ricercatori del progetto –. L’ibridazione con i cani vaganti comporta, infatti, la perdita dell’identità genetica del lupo, con gravi rischi, tanto per la sopravvivenza della specie, quanto per l’equilibrio degli ecosistemi».
Solo poche settimane fa, un altro ibrido di prima generazione era stato scoperto all’interno dell’Oasi Lipu Castel di Guido a Roma. Nerone, così è stato chiamato l’animale, è diventato il maschio alpha del branco.
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