Il prezzo dei manufatti d’avorio, da inizio anno è calato di quasi un terzo, passando da 2.1000 a 730 dollari al chilo.
A riferirlo è un report pubblicato negli scorsi giorni dall’associazione Save the Elephants, che da tempo monitora la situazione del mercato cinese, il più grande al mondo.
Le cause del calo
Sono diversi i fattori che hanno portato alla riduzione del prezzo dell’avorio. Innanzitutto, la recessione economica che sta investendo il Paese asiatico ha fatto sì che sempre meno persone possano permettersi beni di lusso.
Inoltre, la popolazione cinese sta prendendo coscienza dei danni provocati agli animali e sta sviluppando una maggiore sensibilità ecologica. Anche per questo motivo, sono aumentate le richieste di “avorio preistorico”, vale a dire quello estratto dalle carcasse di mammut.
Infine, bisogna segnalare anche la stretta del Governo di Pechino, che già lo scorso anno si era detto pronto a fermare il commercio di avorio.
Quale futuro
Dal 2007 al 2014 la popolazione di elefante africano è diminuita di circa un terzo. La causa di questo rapido declino è da imputarsi essenzialmente alla caccia di frodo alimentata dal mercato dell’avorio.
Dunque, per gli elefanti si profila un orizzonte migliore?
Secondo Save the Elephant è impossibile fare una previsione: il prezzo dell’avorio, sul mercato nero, potrebbe aumentare ancora. Oppure i venditori potrebbero decidere di traslocare sul web e vendere i prodotti online.
Per salvare gli elefanti resta solo una cosa da fare: cessare la domanda.
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