Socievoli, simpatici, ombrosi, malinconici, proprio come un essere umano. Ma si tratta di un mammifero che abita i paesi più caldi: l’elefante.
Degli studiosi hanno infatti messo in luce che questi animali sono caratterizzati da temperamenti specifici, che variano da individuo a individuo: come succede, appunto, nel mondo dei primati, e in particolare nell’uomo. I ricercatori hanno valutato aspetti diversi come l’attenzione, la socievolezza e l’aggressività, arrivando a punteggi completamente differenti. Gli scienziati dell’Università di Turku hanno preso in considerazione elefanti allo stato semi selvaggio, analizzando aspetti che prima d’ora in habitat naturali non erano mai stati valutati. «A parte test sugli animali domestici e sui primati, molto più semplici da gestire», precisa Martin Seltmann, a capo dello studio. In questo caso, però, gli esperti sono stati facilitati da condizioni legate all’impiego degli elefanti nell’industria del legname.
Il rapporto con il mahout
Ogni singolo animale viene affidato a un mahout, una figura che si prende cura dell’elefante, anche per tutta la sua vita; e con cui lavora concretamente nell’estrazione dei tronchi da utilizzare nell’industria del legname. I test sono avvenuti a Myanmar fra il 2014 e il 2017 e ha visto coinvolti gli stessi mahout che hanno dovuto segnalare 28 caratteristiche comportamentali degli elefanti. Sono così emersi comportamenti più o meno coraggiosi, furbi, estroversi, malinconici. «Quelli che, per esempio, cercavano di rubare le angurie, mostravano un’attitudine diversa dagli altri – dice Seltmann , con la loro capacità di ottenere più di quanto gli era concesso».
Lo studio offre nuovi spunti di indagine relativi alle grandi qualità di questa specie. Gli elefanti cooperano tra loro, imparano l’uno dall’altro e sono dotati di un’ottima memoria.
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