L’alta velocità, l’auto che impatta contro una faina che attraversa la strada, lasciandola senza vita sull’asfalto. Una storia come tante, purtroppo, ma che questa volta ha avuto, in qualche modo, un lieto fine.
La faina (Martes foina) che stava attraversando le strade di Fiumicino, alle porte di Roma, era una femmina che stava trasportando il proprio cucciolo di pochi giorni di vita. Miracolosamente, il piccolo è rimasto illeso nell’incidente. Avvistato da Riccardo Di Giuseppe, Responsabile delle Oasi WWF del Litorale Romano, è stato subito tratto in salvo.
«Il cucciolo piangeva e cercava disperatamente la madre; l’ho immediatamente portato al Centro recupero fauna selvatica della Lipu a Roma», ha detto Di Giuseppe.
Il piccolo, che pesa solo pochi grammi, ora è stato affidato alle cure dei volontari. Non appena sarà cresciuto, verrà liberato nell’Oasi WWF di Macchiagrande e i volontari hanno già annunciato che, per quell’occasione, sarà organizzata una bella festa.
Strade della morte per la fauna selvatica
Mammiferi come ricci, tassi, faine e volpi, ma anche anfibi e rettili, finiscono spesso sotto le nostre auto, questo a causa anche della frammentazione del territorio e dell’assenza di corridoi ecologici che consentano il passaggio in sicurezza degli animali.
«Le strisce di asfalto che coprono in Italia quasi il 15% del territorio naturale e rurale, oltre a costituire un pietra tombale perpetua per la vita del suolo, rappresentano un luogo di morte per moltissimi animali, soprattutto se sbarrate da insuperabili guardrail in cemento armato – ha detto in merito all’episodio Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF -. Tassi e volpi, ricci e puzzole, donnole e faine, istrici e gatti selvatici, orsi e lupi pagano ogni anno dei tributi pesantissimi legati agli attraversamenti».
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