Un orso marsicano è stato investito sulla carreggiata della A25 in direzione Pescara, nel tratto compreso tra gli svincoli di Avezzano e Celano. La collisione con l’orso deve essere stata causata da un veicolo di grosse dimensioni, considerando che dopo l’impatto con l’animale, che è rimasto probabilmente ucciso sul colpo, ha proseguito il suo percorso.
Dall’esame necroscopico svolto dalla Dott.ssa Stefania Salucci dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, unitamente al veterinario del Parco Dr. Leonardo Gentile, si constatava che l’orso riportava gravi traumi addominali e toracici, inoltre aveva fratture a entrambi i femori e al bacino.
Ora sono in corso gli esami genetici per stabilire se il giovane orso, un maschio sub-adulto di circa 4 anni, fosse stato già oggetto di identificazione nell’ambito del progetto di monitoraggio sulla popolazione di orsi bruni marsicani. L’uccisione anche di un singolo orso rappresenta sempre un danno gravissimo per una popolazione che ha una consistenza molto bassa e che rappresenta un endemismo prezioso e unico.
Il tracciato autostradale di competenza di Strada dei Parchi SpA non risulta essere ancora stato messo in sicurezza, consentendo così agli animali selvatici di accedere senza troppi problemi alle corsie dell’autostrada, con conseguente pericolo anche per chi viaggia su questa autostrada.
Nel corso della primavera 2021 il Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, dopo aver ricevuto la segnalazione che l’orsa Amarena e i suoi quattro cuccioli avevano nuovamente attraversato l’autostrada, sollecitava ancora la Strada dei Parchi all’adozione di misure adeguate a ridurre il rischio di incidenti e prevenire episodi come quello accaduto all’orso.
Nonostante le pressioni, messe in atto anche della Prefettura dell’Aquila, nulla è ancora stato fatto per garantire la sicurezza, ad eccezione di un intervento realizzato dallo stesso PNALM, che ha messo in opera, in tempi brevissimi, una barriera di contenimento su un tratto di quattro chilometri, lontano purtroppo dal luogo dove è avvenuto l’impatto che è costato la vita all’orso.
Il Parco ha anche fornito all’ente gestore dell’autostrada un dettagliato progetto sulle opere da realizzare per mettere in sicurezza il percorso e impedire agli animali selvatici di invadere la sede stradale. La questione relativa alla sicurezza non riguarda, infatti, solo gli orsi marsicani ma tutti gli animali selvatici che, in assenza di corridoi sicuri per l’attraversamento di questa infrastruttura sono continuamente investiti dalle auto in quella che è una strage silenziosa che danneggia la biodiversità.
L’Italia risulta essere ancora molto indietro, rispetto a molti paesi europei, nella realizzazione dei corridoi faunistici che garantiscano alla fauna di potersi spostare in sicurezza sul territorio. Il fitto reticolo rappresentato da strade e autostrade e dalle altre infrastrutture costituisce un ostacolo spesso insormontabile, che impedisce la normale dispersione degli animali sui territori o che diventa una importante causa di mortalità per la fauna.
Da tempo le associazioni e i gestori delle aree protette sollecitano il Ministero della Transizione Ecologica affinché si adoperi per destinare una parte dei fondi europei, stanziati per la tutela della biodiversità, alla realizzazione dei corridoi ecologici, recuperando i ritardi che contraddistinguono il nostro Paese.
Il problema della mancanza di attraversamenti sicuri per gli animali non riguarda ovviamente solo l’Abruzzo: in queste ultime settimane almeno un orso è stato ucciso in un investimento in Trentino e un altro è uscito malconcio da una collisione con un veicolo, riportando ferite molto serie. Il problema non riguarda soltanto gli orsi o i lupi, che con più facilità raggiungono gli onori delle cronache, ma tutti gli animali selvatici che sono a rischio di investimento, specie nelle ore notturne: per questo è necessario prevedere capillari campagne di informazione che informino i guidatori sulla necessità di moderare la velocità per evitare incidenti con gli animali selvatici. Completando il posizionamento di un’adeguata cartellonistica sui tracciati stradali e il posizionamento dei sistemi elettronici di dissuasione per la rilevazione della velocità, sanzionando così i conducenti poco rispettosi delle normative.
Sarebbe importante anche ridurre i limiti di velocità nelle ore notturne, quelle in cui la visibilità è ridotta e la fauna si trova in un momento di grande mobilità sul territorio.
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