Nome
Cuculo (Cuculus canorus)
Descrizione
Il Cuculo è l’opportunista per definizione: depone nel nido di altre specie un uovo del tutto simile a quelli presenti, lasciando che siano gli altri uccelli, ignari di tutto, ad assumersi il ruolo di genitore.
Di media taglia, dalla coda lunga e arrotondata, il maschio adulto ha le parti superiori, il petto e il capo grigio cenere. L’addome è bianco barrato di nero e sfuma con una barratura meno fitta verso ventre e sottocoda. La femmina nella varietà più comune è simile al maschio. Esiste anche una varietà più rara di femmine con colorazione fulva marrone su buona parte delle parti superiori. In volo la silhouette del Cuculo assomiglia molto a quella dello Sparviere (anche nella colorazione), con le ali però appuntite. Il richiamo del maschio è inconfondibile, con una lunga serie di cuu-cuu.
Fenologia
In Italia la specie è estivante, nidificante, migratrice regolare, presente da fine marzo a ottobre. Migratore a lungo raggio; sverna in Africa a sud del Sahara ma l’areale di svernamento è tutt’ora poco conosciuto.
Habitat
Specie praticamente ubiquitaria, frequenta sia zone umide d’acqua dolce o salmastra, sia ambienti asciutti, boscati, alberati o cespugliati di varia natura e composizione, naturali o coltivati, purché ricchi di specie da parassitare e di posatoi dominanti. Il Cuculo è infatti specie parassitaria a danno di Passeriformi (soprattutto Motacillidi, Turdidi, Silvidi, Muscicapidi) e occasionalmente di Piciformi (Torcicollo).
Presenta densità elevate in zone umide con vasti canneti, ove specie del genere Acrocephalus (sue specie ospiti preferite) raggiungono alte concentrazioni. Generalmente evita ambienti rurali a monocolture intensive, formazioni boschive molto chiuse e aree troppo urbanizzate, anche se localmente frequenta parchi e giardini urbani. Più diffusa fino a 1.400-1.500 m, con densità inferiori a quote più elevate.
I generi più parassitati in Italia sono: Acrocephalus nelle zone umide; Sylvia ed Erithacus in ambienti boscosi; Saxicola e Anthus in ambienti aperti; Prunella e Anthus sulle Alpi; Phoenicurus in luoghi antropizzati. In Italia sono note 44 specie parassitate.
Distribuzione
Il suo areale è molto vasto e comprende l’Europa e gran parte dell’Asia.
In Italia è migratore nidificante in tutto il Paese, comprese alcune piccole isole, con densità generalmente poco elevate; più localizzata nelle zone intensamente coltivate della Pianura Padana, con ampi vuoti di areale in Sicilia e Puglia. L’areale storico di nidificazione era presumibilmente più esteso per maggiore disponibilità di habitat idonei. Trend tendenzialmente stabile, con decrementi e fluttuazioni locali, soprattutto in relazione all’evoluzione delle specie maggiormente parassitate. La popolazione italiana viene stimata in 50.000–100.000 coppie.
Stato di conservazione
Il suo stato di conservazione viene valutato favorevole a livello europeo. La popolazione nidificante in Europa è risultata stabile nel periodo 1970-1990; nel decennio 1990-2000, sebbene si sia registrato un declino nelle popolazioni nidificanti in alcuni Paesi dell’Europa occidentale (soprattutto in Francia, con un calo del 28%), la maggior parte delle popolazioni orientali (soprattutto le popolazioni chiave russa e rumena) è rimasta stabile, e la specie ha quindi subito complessivamente solo un leggero declino. I principali fattori negativi per la specie sono rappresentati dalla distruzione e trasformazione degli habitat di riproduzione delle specie parassitate e di alimentazione, uso di pesticidi, problemi nelle aree di svernamento africane, uccisioni illegali in primavera.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri
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