L’immersione notturna fa parte del bagaglio “culturale” di ogni subacqueo e ha un fascino al quale è difficile resistere. Complice un aumento dell’adrenalina, scendere sott’acqua di notte significa regalarsi un viaggio nel mistero. Molto di quello che vedevamo di giorno si nasconde e altri abitanti fanno capolino giocando a rimpiattino con i fasci luminosi delle torce subacquee che cercano di inquadrarli come altrettanti occhi di bue perché, parafrasando una delle frasi più celebri di Forrest Gump, l’immersione notturna è “come una scatola di cioccolatini, non sai mai cosa ti capita”.
Testimone di queste mie riflessioni iniziali è la foto di una minuscola medusa (Oceania armata), di cui è autore Domy Tripodi, ben noto fotosub, bravo e accompagnato spesso dalla dea bendata, a giudicare dalle immagini che pubblica.
L’Oceania armata è una piccola medusa e rappresenta la fase libera del ciclo vitale di un idrozoo, un organismo che vive sul fondo dove forma colonie composte da polipi che solo da pochi anni sono stati individuati con certezza grazie al loro DNA. Imparentata con la cosiddetta medusa immortale (Turritopsis nutricola), l’oceania misura circa un centimetro di diametro e ha un’ombrella a campana perfettamente trasparente e tale da rendere visibili tutti gli organi interni quali bocca e stomaco, manubrio e gonadi variamente colorati di giallo, arancione e rosso. Per effetto dei flash danno l’impressione di essere altrettante lampadine accese all’interno di un delicato lampadario di fine cristallo. Dal margine dell’ombrello si dipartono poi un centinaio di sottili tentacoli leggermente rigonfi in prossimità della base e che sembrano sempre sul punto di formare un groviglio inestricabile. La fotografia di questa specie, oltre ad essere bella, è anche interessante perché per quanto è dato di sapere di solito l’Oceania armata nuota pulsando, da brava medusa, attorno ai 200 metri di profondità ma quella notte, complice il buio, è risalita per regalare al fotosub uno scatto prezioso.