Jeffry Rimer, esperto in cristalli dell’Università di Houston, studiando i tursiopi ha scoperto un meccanismo di riduzione dei calcoli renali che potrebbe rivelarsi utile nella progettazione di alcuni farmaci.
Infatti, come negli esseri umani, anche nei delfini si possono formare calcoli renali, in questo caso causati dai cristalli di urato d’ammonio, più rari nella nostra specie. Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature, esiste un metodo per controllare la velocità di accrescimento di questi cristalli fino a bloccarla e questa scoperta potrebbe voler dire non dover ricorrere a farmaci ma semplicemente a una dieta mirata.
Questo metodo si basa sulla manipolazione degli isomeri d’urato, i cosiddetti tautomeri. «È stato inaspettato e notevole – spiega Rimer – scoprire che, aumentando la concentrazione di urato, improvvisamente il tasso di cristallizzazione scende quasi a zero e i cristalli non crescono in quella regione».
Durante la ricerca Rimer ha anche scoperto che i tautomeri vengono inglobati dai cristalli come difetti e che i cristalli più difettosi sono anche quelli più facilmente solubili.
«Questo aspetto – spiega Rimer – è fondamentale nel processo di creazione dei prodotti farmaceutici, perché l’efficacia dei farmaci è legata alla loro velocità di dissoluzione all’interno del corpo».
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