È normale che un animale nel suo ambiente naturale debba temere l’uomo e quindi evitarlo o quanto meno cercare di tenersi a una debita distanza ritenuta di sicurezza?
Nei vari testi di zoologia ed etologia ci spiegano che quando un animale si avvicina a un altro, della stessa specie ma in molti casi anche di specie diverse, oltrepassando una certa distanza detta “critica”, quest’ultimo adotta un comportamento di progressivo allontanamento, sino a una vera e propria fuga ma anche, in alcune situazioni, di attacco.
Questa distanza, detta appunto “distanza di fuga”, varia da specie a specie e anche a seconda del contesto: per un’antilope in ambiente aperto può essere anche di mezzo chilometro; per uno scoiattolo nel bosco alcune decine di metri; per una lucertola su un muro, meno di due metri.
In realtà le variabili di queste distanze sono tantissime: se per un branco di leoni in caccia le antilopi si tengono a distanze di molte centinaia di metri, quando si trovano a bere in una delle ultime pozze della savana della stagione secca possono trovarsi quasi fianco a fianco ignorandosi (ma sempre rimanendo in allerta).
Il caso dell’orsa Amarena
Peraltro la triste fine dell’orsa Amarena, uccisa a fucilate in Abruzzo perché aveva osato entrare in un pollaio pagando così la sua nota confidenza verso l’uomo, ci può indurre a ulteriori riflessioni su questo argomento.
Ovvero il fatto che in genere noi consideriamo normale che un animale selvatico, in quanto tale, debba aver paura dell’uomo, soprattutto in Paesi ad alta densità antropica come il nostro. E quindi è l’orso (ma anche il lupo, il cervo, ecc.) che dovrebbe tenersi alla larga da noi e se non lo fa… può pagarne le conseguenze, anche con la vita.
Sappiamo, invece, che in natura tutti gli animali si incrociano continuamente e che introducono il concetto di distanza di fuga solo in ben precise circostanze, come ad esempio quando individuano un predatore o quando scattano determinati comportamenti territoriali o di difesa della prole (in quei casi peraltro più che di distanza di fuga bisognerebbe parlare di difesa del territorio o di comportamenti di distrazione).
Perciò un animale che scappa alla vista dell’uomo anche da grandi distanze, che lo evita o che arriva addirittura a cambiare le proprie abitudini (per esempio, una specie usualmente diurna che diviene quasi notturna) per non incontrarlo, più che selvatico è soprattutto… terrorizzato! E questo non è sinonimo di naturalità, ma solo di uno stress da disturbo così diffuso da aver modificato i naturali comportamenti di individui o addirittura di intere popolazioni.
Naturalmente ciò è conseguenza dei danni che l’uomo può fare alla fauna, che impara presto a non fidarsi dove il malefico bipede uccide o cattura.
Un esempio molto noto sono gli uccelli (cince, picchi muratori, fringuelli) ma anche gli scoiattoli dei boschi attorno a St. Moritz, in Svizzera, dove gli animali sono estremamente confidenti tanto da venirvi a mangiare in mano quando offrite loro semi o altro cibo. Provate a farlo di qua dal confine verso l’Italia, a pochi chilometri di distanza: col cavolo che si avvicineranno!
E dunque gli scoiattoli svizzeri sono meno selvatici di quelli italiani?
Non c’è abbastanza educazione
Ecco allora che secondo l’italiano medio gli animali selvatici devono avere paura per evitarci. Perché?
Perché in realtà non siamo in grado di migliorare noi stessi e i nostri stupidi comportamenti, garantendo loro la necessaria sicurezza ed evitando di disturbarli. E perché da noi non c’è abbastanza educazione, ma anche controllo e severità affinché ciò non avvenga.
L’orso deve avere paura per evitarci, per il suo bene e se non lo fa peggio per lui, prima o poi finirà con l’incontrare un umano che dice di aver sparato per difendere il suo pollaio, perché credeva vi fosse un ladro (e quindi per lui era normale sparare a un possibile ladro di polli, senza neanche averlo visto).
Capite le condizioni culturali e il livello abissale di egoismo, ignoranza ed inciviltà a cui siano arrivati?
E se estendete un po’ il discorso (fatte le dovute proporzioni) è lo stesso per cui le ragazze è meglio che non vadano in giro in minigonna o da sole la sera. Le donne è giusto che debbano aver paura per evitare i pericoli (ovvero un disgraziato in agguato), così come l’orso.
Povera Italia!
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