La guerra in Yemen è un conflitto dimenticato. Le immagini e le notizie della guerra che dal 2015 insanguina il Paese – e che ha già causato oltre 10mila morti e 3 milioni di sfollati – raramente riempiono gli schermi della TV e le pagine dei giornali.
Eppure, a due anni dallo scoppio di questa sanguinosa guerra per procura che vede contrapposta la fazione filogovernativa sostenuta dalla coalizione guida dall’Arabia Saudita e il gruppo armato degli Houti, spalleggiato dalla milizie sciite, la si continua a morire. E il prezzo più alto lo stanno pagando i bambini, un’interna generazione che rischia di andare perduta.
Aiuti umanitari per il 70% della popolazione
Quasi i due terzi della popolazione yemenita – 19 milioni di persone – dipende in maniera diretta dagli aiuti umanitari. L’80% di essa in questi anni ha contratto debiti per acquistare generi di prima necessità.
Secondo l’Unicef, oltre 10 milioni di bambini – vale a dire i quattro quinti della popolazione complessiva – necessita di interventi di assistenza. Di questi, poi, 2.2 milioni sono malnutriti. Inoltre, l’Unicef stima che ogni 10 minuti un bambino muoia per malattie del tutto curabili, come diarrea e infezioni delle prime vie respiratorie.
Il sistema sanitario del Paese – uno dei più poveri di tutto il Medio Oriente – è però al collasso: 7 milioni di bambini non hanno alcun accesso alle cure mediche.
Dallo scoppio della guerra, circa 1.540 bambini sono morti e 2.450 hanno subito menomazioni fisiche.
Le associazioni presenti sul campo da tempo denunciano i blocchi navali imposti dalla coalizione filogovernativa guidata dall’Arabia Saudita, che rendono pressoché impossibile la consegna degli aiuti umanitari alla popolazione dello Yemen, aggravando una situazione già di per sé drammatica.
Spose bambine e piccoli soldati
«La guerra in Yemen sta rubando la vita e il futuro dei bambini», ha dichiarato negli scorsi giorni l’osservatore dell’Oxfam Richard Stanforth.
E, in effetti, negli ultimi due anni i casi di bambine date in sposa sono significativamente aumentati. Va detto che la legge yemenita non indica un’età minima per i matrimoni. Tuttavia, prima dello scoppio del conflitto, ad andare in sposa prima di aver compiuto 18 anni era circa la metà delle ragazze. Oggi, invece, si è passati agli oltre due terzi.
Spesso si tratta di una scelta dettata dalla miseria: le famiglie rinunciano a una bocca da sfamare, e come tradizione vuole, ricevendo in cambio una somma di denaro dal futuro marito.
Le fonti, inoltre, indicano che circa 1.570 bambini – alcuni di questi di età inferiore agli 8 anni – siano stati arruolati come soldati.
Un dato drammatico, che si somma a quello già elevato degli abbandoni scolastici: 2 milioni di bambini non hanno acceso all’istruzione primaria.
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