Nei giorni scorsi sono state ritrovate le carcasse sfilettate e mutilate di due tursiopi a Orosei, in provincia di Nuoro. Il motivo dell’uccisione di individui appartenenti a questa specie è riconducibile alla vendita del cosiddetto mosciame: filetti di carne essiccata che nel mercato nero può essere valutata fino a 200 euro al chilo.
Questo episodio, riportato da alcuni organi di stampa, è solo l’ultimo di molti casi simili registrati in questi anni e testimonia la diffusione di questo grave crimine.
Il tursiope, un delfino che frequenta le zone costiere, è una delle otto specie di cetacei presenti in Mediterraneo e, pur essendo tra le più avvistate, non gode di un buono stato di conservazione. Il tursiope, infatti, è considerato dalla IUCN come specie “Vulnerabile”.
Il mosciame è un prodotto illegale
La vendita del mosciame è fuorilegge dal 1989, tuttavia il commercio illegale della carne di delfino continua a essere un mercato clandestino fiorente e diffuso in molte aree del Mediterraneo.
Per il WWF, l’episodio avvenuto in Sardegna è un vero e proprio crimine di natura, ancora una volta alimentato da un mercato illegale riconducibile al mondo della ristorazione e alle richieste di alcuni consumatori senza coscienza.
L’uccisione dei delfini è un fenomeno criminale che grava sulla biodiversità marina, già compromessa a causa delle attività antropiche: dall’eccessivo traffico nautico al bycatch (l’intrappolamento negli attrezzi da pesca), dal sovrasfruttamento ittico all’inquinamento chimico e acustico, dalle microplastiche al deturpamento dell’ecosistema marino costiero.
Il bracconaggio finalizzato alla vendita illegale del mosciame è un crimine inaccettabile che però, ancora oggi, è difficile da contrastare. Per questa ragione è fondamentale la collaborazione dei cittadini/consumatori che, grazie a scelte consapevoli e responsabili, possono ridurre, fino ad azzerare, la domanda di prodotti provenienti da fonti illecite.
WWF in prima linea nel contrasto al bracconaggio marino
Il WWF si è già attivato, tramite il suo ufficio legale, per supportare le indagini delle Autorità mirate a individuare i responsabili.
«Per contrastare i crimini di natura è necessario creare banche dati aggiornate e dettagliate, rafforzare la vigilanza, adeguare gli strumenti sanzionatori e puntare sulla formazione delle istituzioni pubbliche» spiegail WWF.
Questi sono gli obiettivi del progetto europeo LIFE SWiPE (Successfull Wildlife Crime Prosecution in Europe), attraverso il quale il WWF lavora in Italia da oltre un anno per favorire il contrasto ai crimini contro la fauna selvatica, promuovendo e rafforzando il coordinamento con magistrati e forze dell’ordine.