Il progetto è partito dalla Scozia: qui la reintroduzione del castoro è stata un fatto talmente positivo che il roditore, ora, gode di speciali tutele da parte del Governo.
Poi, l’esperimento è stato esteso alla Cornovaglia, sotto il controllo degli esperti della Exter University. L’obiettivo? Monitorare come la presenza del castoro modifichi – in maniera positiva – l’ambiente.
Protezione da inondazione e inquinamento
Le ricerche hanno fornito dati importanti: è stato notato, infatti, come la presenza del castoro abbia avuto positive ripercussioni sull’ambiente.
I castori hanno scavato 13 stagni in un canale lungo 183 metri. Queste buche sono state in grado di “intrappolare” ben 16 tonnellate di sostanze inquinanti utilizzate in agricoltura.
Ma non solo: le costruzioni degli operosi roditori hanno avuto effetti benefici anche sul fronte della protezione da allagamenti.
«I castori stanno risolvendo uno dei grandi problemi della zona: l’inquinamento agricolo – ha spiegato alla BBC il professor Richard Brazier, che conduce lo studio -. Le dighe costruite dai castori modificano i corsi d’acqua, impedendo che l’inquinamento si propaghi».
Replicare l’esperimento
I ricercatori dell’Università di Exter vorrebbero provare a replicare l’esperimento della reintroduzione del castoro anche in altre aree dell’Isola.
«Questi animali, con le loro costruzioni, svolgono un ruolo importantissimo nella prevenzione degli allagamenti – ha aggiunto il ricercatore-. Ogni anno lo stato spende grosse cifre di denaro per prevenire gli eventi atmosferici estremi, i castori, invece, lavorano gratis».
Non mancano però le voci contro. In alcune zone, gli agricoltori si sono lamentati dei danni alle colture causati dai roditori e dalla rapida crescita della popolazione.
Insomma, davvero impossibile accontentare tutti.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com