I resti di un’antica città risalente a circa 7mila anni fa sono stati scoperti nella provincia di Sohag, nell’Egitto centrale, sulle sponde del Nilo e a non molta distanza dal celebre sito archeologico di Luxor.
Gli archeologi pensano che la città fosse abitata da alti ufficiali, come dimostrano gli utensili e il vasellame rinvenuti nelle quindici tombe venute alla luce.
Il sito recentemente scoperto supera per grandezza quello di Abido, una delle più antiche città egizie mai rinvenute dove sono ospitate le tombe dei faraoni della prima e della seconda dinastia.
Una boccata d’aria per il turismo
La speranza per il Ministro delle Antichità dell’Egtitto è che questa nuova e importante scoperta possa riavviare i flussi turistici nel Paese dei faraoni.
Il settore – uno dei comparti trainanti dell’economia di questa nazione – ha subìto negli ultimi anni una fortissima flessione: in un solo anno, tra il 2010 e il 2011, si è passati da oltre 14.7 milioni di turisti a meno di 10 milioni.
L’annus horribilis per il turismo egiziano si preannuncia, però, essere quello corrente: ad oggi, solo 1,2 milioni di persone si sono recate in Egitto. A pesare nelle scelte dei viaggiatori è soprattutto la forte instabilità politica dell’area mediorientale.