Il Governo australiano ha annunciato un vasto piano per l’eliminazione dal suo territorio della formica di fuoco (Solenopsis invicta), specie originaria del Brasile che da qualche anno sta letteralmente prendendo d’assalto il territorio australiano, con pesanti ripercussioni sulle casse statali.
I danni della formica di fuoco
Dal 2001, anno del primo avvistamento della formica di fuoco sul territorio australiano, si stima che siano stati spesi milioni di dollari per contenere l’avanzata della specie alloctona, oltre che per fronteggiare le spese mediche degli incidenti causati dalla formica.
La formica di fuoco deve il suo nome al dolore causato dalle punture che, in casi seppur rari, possono provocare oltre al dolore anche shock anafilattico. Per questo, a causa della presenza dell’insetto invasivo, si sono registrati pesanti danni al settore turistico.
Ma non solo: la costruzione dei formicai può danneggiare le radici delle piante e rovinare intere piantagioni.
Non a caso l’IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, ha inserito la formica di fuoco nell’elenco delle 100 tra le specie invasive più dannose al mondo.
Il secondo piano più grande per la biosicurezza
Il piano prevede sette distinte zone di azione, quattro solo a Brisbane, due nel Queensland e una a Sidney. Le esche verranno lanciate dal cielo, oppure posizionate direttamente nelle tane.
Si tratta di un intervento di portata notevole – il cui costo è stimato intorno ai 411 milioni di dollari – e che rappresenta il secondo più grande piano per la biosicurezza mai messo in atto dal governo australiano. L’unico precedente risale agli anni ’70, quando ingenti fondi statali furono stanziati per contrastare la tubercolosi bovina.
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