Nel nostro immaginario esistono animali di serie A e di serie B. Appartengono alla prima quelle specie che generalmente sentiamo più vicine a noi, come i mammiferi, mentre releghiamo alla seconda gli animali che suscitano paura o ribrezzo, per lo più insetti e artropodi per i quali sviluppiamo delle autentiche forme di fobia.
L’etologo Christian Lenzi, nel suo saggio Fascino Bestiale, appena edito dalla casa editrice Lindau, ha voluto tracciare un elogio di tutti quegli animali brutti, sporchi e cattivi che Homo sapiens da sempre bistratta. Animali dimenticati, spesso temuti ingiustificatamente e che con senza alcun senso di colpa o ripensamento vengono eliminati se non addirittura torturati e perseguitati. Scarafaggi, cimici, mosche, ragni, topi, pipistrelli, talpe, rospi, serpenti, scorfani, meduse, squali, piccioni, corvi, cornacchie, civette sono solo alcuni dei protagonisti di questo piccolo libro che cerca di demolire il muro del “a che serve quell’animale?” e l’approccio utilitaristico alla natura che da sempre abbiamo, chiarendo che tutti gli animali ritenuti inutili esistono non per un fine specifico ma perché sono riusciti ad adattarsi in maniera efficace alle sfide ambientali.
Nel preferire le specie “carismatiche” commettiamo l’errore – spinti anche da pregiudizi culturali e personali – di non apprezzare e rispettare l’importanza ecologica di moltissime specie che riteniamo insignificanti e detestabili.
Ricco di riferimenti, note e citazioni, il saggio di Christian Lenzi porta alla ribalta il mondo di mezzo di insetti e artropodi, i grandi conquistatori del mondo, ma anche animali universalmente considerati brutti e ingiustificatamente ritenuti pericolosi, domandandosi quali sono le ragioni evolutive del disprezzo che proviamo nei loro confronti e sfatando miti e false credenze. Ma, tiene a precisare l’autore, non si tratta dell’ennesimo bestiario ricco di curiosità bensì del disperato appello per la salvaguardia della fauna mondiale.
Fascino Bestiale
Un elogio degli animali brutti, sporchi e cattivi
di Christian Lenzi
134 pagine
Lindau