Guardatevi intorno: le nostre case sono piene di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Telefoni rotti od obsoleti, computer, ma anche batterie, lampadine, radioline, macchine fotografiche, asciugacapelli, caricabatterie…
Secondo una ricerca Ipsos realizzata per Erion, in media ognuno di noi ne ha in casa 9. Perché? Ecco che cosa emerge dalla ricerca “RAEE e RPA. Livelli di conoscenza, opinioni e comportamenti. Cosa nascondono nei loro cassetti gli Italiani?”.
- Il 39% pensa di poterlo riparare,
- il 30% di poterne utilizzare le parti di ricambio
- il 23% dichiara ancora di non conoscere la corretta procedura di smaltimento
- il 15% ha difficoltà nel raggiungere un centro di raccolta.
Questi altri risultati eclatanti
- Più di 1 italiano su 2 dichiara di avere in casa pile e batterie esauste
- l’81% degli italiani tiene un apparecchio elettronico senza usarlo
- il 61% anche se rotto, non lo butta
- il 55% dichiara di avere in casa pile esauste
- la GenZ (nati tra il 1997 e il 2012) è la meno consapevole in materia: tra chi butta il caricatore, il 40% lo fa nell’indifferenziata o nella plastica
Questo nonostante il 79% dichiari di conoscere i rischi ambientali di un errato conferimento.
Che cosa significa l’acronimo RAEE
Il livello di conoscenza dell’acronimo RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) con il 44% degli intervistati che ne ha già sentito parlare. Il Nord il più informato (47%), seguito dal Centro (46%), fanalino di coda il Sud-Isole con il 37%.
Sono i giovani (18-26 anni) a collezionare più RAEE rispetto alla media degli italiani: l’89%, infatti, dichiara di avere almeno un apparecchio elettrico o elettronico ormai in disuso e il 73% di non essersene disfatto anche se rotto.
«Il quadro che ci presenta Ipsos è allarmante: sono davvero ancora troppi i RAEE e i Rifiuti di Pile e Accumulatori dimenticati nelle case degli italiani, rifiuti che, se avviati al corretto riciclo, potrebbero rappresentare una miniera strategica di materie prime di cui il nostro Paese è sempre più povero» ha dichiarato Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion, il più importante Sistema multi-consortile no profit di Responsabilità Estesa del Produttore operante in Italia.