31 case distrutte, 1800 residenti evacuati e circa 10 fratture eruttive che sputano lava e scorie incandescenti: sono questi i numeri più significativi (fino ad ora) dell’eruzione che da giorni sta interessando il fianco orientale del vulcano Kilauea a Big Island, principale isola delle Hawaii.
Il primo segnale di una modifica nel comportamento eruttivo del vulcano era arrivato il 30 aprile scorso con l’improvviso collasso del lago di lava del cratere Pu‘u ‘Ō‘ō. L’abbassamento estremamente consistente del magma all’interno del condotto vulcanico ha immediatamente suggerito agli scienziati dell’Hawaiian Volcano Observatory dell’USGS che stava avvenendo un possibile drenaggio laterale. Ed infatti, dopo una serie di terremoti avvertiti anche dalla popolazione, giovedì scorso (3 maggio) una fessura di circa 150 m si è aperta in località Leilani, circa 19 km ad est del cratere principale, inizialmente emettendo vapore e gas caldi per poi iniziare il 4 maggio alle ore 17:00 (ora locale) la vera e propria eruzione fissurale.
Due forti scosse
L’evento è stato accompagnato da frequenti terremoti con due forti scosse, rispettivamente di magnitudo 5.3 e 6.5, e con epicentro nei pressi del teatro eruttivo. L’eruzione sta continuando tutt’ora con l’emissione di colate laviche e la formazione di fontane di lava alte fino a 70 metri. Il governo ha imposto l’evacuazione di circa 2000 persone e di oltre 700 abitazioni, considerando inoltre che nella zona interessata abitano circa 10000 persone.
Il rischio dei gas
Il rischio principale, oltre alla distruzione delle abitazioni e di altri manufatti, sono i gas vulcanici che stanno creando non pochi problemi alla popolazione. Anidride carbonica, anidride solforosa e metano, quest’ultimo dovuto alla combustione di piante e materia organica, possono provocare intossicazioni anche piuttosto serie, motivo che ha spinto parecchie persone a comprare maschere antigas presso i negozi locali e che però, come fa sapere il Dipartimento della Salute delle Hawaii, non proteggono da questo tipo di gas. Inoltre i temporali previsti per le prossime ore potrebbero provocare piogge acide, motivo per cui è stato ordinato ai residenti di proteggere la propria pelle evitando l’esposizione diretta all’ acqua piovana.
Cosa accadrà dopo
Nessuno può attualmente dire quanto durerà: potrebbe durare settimane o addirittura mesi. La fessura eruttiva del resto fa parte dell’attivissimo sistema che ha originato il Pu‘u ‘Ō‘ō, il cratere principale, entrato in eruzione il 3 gennaio 1983 e che ha dato luogo ad una delle eruzioni più lunghe e voluminose del Rift Orientale del Kilauea degli ultimi 500 anni. Alla fine del 2016, i flussi lavici prodotti da questo vulcano avevano ricoperto 144 km2, eruttato 4.4 km3 di lava e disegnato 179 ettari di nuova costa. Tutti numeri che, alla luce della nuova eruzione, dovranno essere aggiornati.
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