Si aprono nuove opportunità nell’uso dell’energia geotermica per i paesi in via di sviluppo: il rapporto “Uses of geothermal energy in food and agriculture” (Usi dell’energia geotermica nel settore agricolo e alimentare) esplora i possibili utilizzii del calore naturale nella produzione e nella lavorazione del cibo.
L’energia geotermica, proveniente dal profondo della terra, fornisce opportunità uniche per una produzione e una lavorazione del cibo più efficienti e sostenibili nei paesi in via di sviluppo.
Secondo il rapporto pubblicato dalla FAO, in alcuni paesi in via di sviluppo, infatti, circa la metà di tutto il cibo prodotto viene perso dopo il raccolto, in parte a causa della mancanza di energia a prezzi accessibili per la lavorazione. Ciò rende l’utilizzo dell’energia termica per essiccare i cibi, pastorizzare il latte e sterilizzare i prodotti estremamente interessante.
L’essiccazione dei cibi può prolungare la durata di conservazione di pesce e vegetali per renderli disponibili tutto l’anno, anche in tempi di siccità.
L’energia geotermica è anche una fonte primaria per il riscaldamento di serre, terreni e bacini d’acqua per l’acquacoltura.
Perché l’energia geotermica?
“È una fonte di energia rinnovabile, pulita e a basso costo, una volta fatti gli investimenti iniziali per poterla canalizzare e sfruttare” afferma Carlos da Silva, Economista Agro-alimentare Senior della Divisione Infrastrutture Rurali e Industrie Agricole della FAO.
“Usando una fonte di energia pulita, si prendono in considerazione non solo i costi ma anche gli impatti ambientali della produzione e della lavorazione del cibo”.
Nel mondo vi sono attualmente 38 paesi che utilizzano direttamente l’energia geotermica per la produzione agricola. Altri 24 la usano per produrre elettricità.
Dei 23 paesi in via di sviluppo che usano l’energia geotermica, la maggioranza attualmente la utilizza solo per riscaldare gli ambienti, lasciando inutilizzato il suo notevole potenziale per gli usi agricoli. Tuttavia, innovativi progetti di agricoltura geotermica sono in corso in meno della metà di questi paesi: storie di successo, come il progetto finanziato dal governo in Algeria, che sta promuovendo la costruzione di vivai ittici che utilizzino l’acqua calda ricavata da buchi trivellati nel terreno per riscaldare gli stagni di Tilapie.
Altri progetti illustrati nel rapporto della FAO dimostrano che gli ostacoli sono superabili e che vale la pena investire allo scopo generale di rendere l’agricoltura più sostenibile. Come nel caso della Tailandia, dove il peperoncino e l’aglio essiccati sono molto popolari. In uno dei progetti in atto nel paese, il calore di scarto prodotto da uno stabilimento di energia geotermica viene utilizzato per essiccare questi importanti prodotti alimentari. Questo tipo di essiccazione ha dei costi di gestione relativamente bassi e può essere applicata con ogni tipo di condizioni meteorologiche.
di Luca Serafini
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