Lo scorso anno si parlava molto della vespa orientalis, luglio e agosto siamo stati impegnati a monitorare il granchio blu e oggi è il turno di un nuovo insetto: la Vespa velutina.
Quando sentiamo parlare di vespe siamo pronti subito ad agitarci. Appena ne vediamo una iniziamo a dimenarci per evitare la puntura che talvolta può essere letale, in realtà peggioriamo soltanto la situazione, visto che più noi ci muoviamo e più loro si sentono minacciate e cercheranno di difendersi.
Ma la nuova arrivata invece, diventerà nostra amica o saremo pronti ad allontanarla? Chi è? Come possiamo riconoscerla?
Nel nostro Paese, gli avvistamenti di questo pericoloso insetto alieno si stanno intensificando, in particolar modo in Liguria, Emilia-Romagna e Toscana, creando allarme fra i produttori di miele e provocando anche danni economici.
È infatti, un predatore molto efficace che si nutre principalmente di api, e da quest’ultime dipende direttamente la capacità riproduttiva di oltre 130mila specie di piante.
È perciò un grave rischio per la biodiversità locale, pare che la velutina infatti, sia responsabile, da sola, della perdita di più del 50% degli alveari francesi, e anche le arnie del Ponente ligure hanno già testato i tremendi effetti dei suoi attacchi.
Conosciamola meglio
Il calabrone asiatico, Vespa velutina nigrithorax, è nativo dell’Asia sud-orientale. Si diversifica dal nostro calabrone, Vespa crabro, per:
- dimensioni inferiori;
- colore più scuro;
- banda giallo-arancione verso il pungiglione;
- una ridotta e poco evidente linea gialla nella parte anteriore dell’addome;
- le estremità delle zampe di colore giallo.
La Vespa velutina ha un torace di colore bruno molto scuro, tendente al nero. I primi tre segmenti addominali (tergiti) sono di colore bruno scuro con il margine posteriore giallo o giallo-rossastro, il quarto segmento invece, è quasi completamente giallo-rossastro, con l’estremità dell’addome bruno-rossastra.
Le zampe sono scure ad eccezione delle estremità (tarsi) che si presentano gialle, da cui il nome volgare Calabrone a zampe gialle. La parte frontale della testa (capo) gode di un colore giallo aranciato e le antenne si presentano nere nella parte superiore e brune in quella inferiore. La dimensione delle operaie varia tra 19-30 millimetri, l’apertura alare tra 37-50 millimetri.
I maschi di Vespa velutina si distinguono bene dalle operaie o dalle regine grazie all’assenza del pungiglione e alle antenne di grandi dimensioni. Operaie e regine invece si somigliano, anche se le regine sono generalmente più pesanti; l’unico modo però per permetterne il riconoscimento con certezza è però soltanto l’analisi interna degli organi riproduttivi.
Anche nella costruzione dei nidi si evidenziano delle differenze con il nostro calabrone, la Vespa velutina infatti costruisce il nido in luoghi aperti e non in ambienti chiusi, principalmente appendendolo sui rami degli alberi ma anche su manufatti umani, ad un’altezza da terra che può superare i 10 metri. I nidi sono di grandi dimensioni (mediamente 60×80 centimetri), dalla forma rotondeggiante/piriforme e con un foro di ingresso posizionato lateralmente.
Cosa fare in caso di avvistamento
Sappiamo bene che ogni qualvolta che si incontra una nuova specie aliena l’ecosistema viene stravolto.
La prima segnalazione di Vespa velutina in Europa risale al 2004, probabilmente introdotta con merci di origine cinese. La Francia è stata la sua prima casa ma ha deciso poi di visitare anche Belgio, Spagna, Portogallo e Germania, dimostrando la sua capacità di generare notevoli danni. La sua presenza in Italia è stata segnalata per la prima volta nel 2013. Certamente i fattori climatici favorevoli hanno scatenato il fenomeno di diffusione, facendo espandere questo insetto in diverse regioni del Nord Italia per poi arrivare lungo le coste toscane e raggiungere Lucca, Livorno, Pisa, Firenze e ultimamente anche Roma.
L’attenzione degli addetti ai lavori è alta e anche le Regioni si sono attivate con dei sistemi di allerta efficienti, ma è necessario che anche i cittadini facciano la loro parte.
Gli esperti, dunque, invitano tutti quelli che dovessero scorgere la specie aliena in zone dove non è stata notata in precedenza, a segnalare la sua presenza al sistema fitosanitario regionale di riferimento per il censimento e l’intervento delle Istituzioni per contenere l’insetto.
Le segnalazioni sono fondamentali, perché più si riesce a mappare la zona di azione della Vespa velutina, più si riesce ad agire concretamente.
Da qualche mese esiste uno strumento molto semplice da utilizzare per segnalare la nuova specie aliena: l’App STOP Velutina per smartphone, grazie a questa tecnologia è possibile fare segnalazioni geolocalizzate di adulti e nidi di Vespa velutina.
Un altro modo per contribuire al monitoraggio è segnalarla anche sul sito www.vespavelutina.eu.
Basterà compilare pochi campi e il gioco è fatto.
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