A vederla appostata su un’orchidea tropicale non si riesce neppure a capire dove comincia l’insetto e dove le pianta. Un giornalista australiano in viaggio in Malesia che fu tra i primi occidentali a vedere questa specie alla fine dell’Ottocento raccontò di un “sorprendente fiore carnivoro”, senza neanche capire che aveva a che fare con un animale. E in effetti probabilmente non c’è nel mondo degli insetti una specie con un “travestimento” così raffinato ed efficace. Il suo nome è Hymenopus coronatus o, più semplicemente, mantide orchidea malese. Si trova nelle lussureggianti foreste tropicali del Sud-Est Asiatico. Non vive molto più di un anno ma in questo lasso di tempo deve crescere e riprodursi in un ambiente tra i più ostili e pericolosi, dove ogni essere vivente, grande o piccolo che sia, è minacciato da qualche predatore.
Ogni sezione del corpo di questo insetto riprende un qualche dettaglio di un fiore: le zampe sono simili a petali, nella parte superiore dell’addome si notano una serie di striature longitudinali brunastre che simulano le “linee di guida” di certe orchidee per gli insetti impollinatori. A metà del torace si sviluppa una sottile banda verde che spezza la sagoma della mantide in due irriconoscibili parti di materia vegetale.
Uno studio recente (O’Hanlon 2014 – American Naturalist), però, ha svelato che questo insetto non imita nessuna specie di fiore in particolare, ma riprende le forme e i colori di varie specie di orchidea rosa o bianche. Gli esperimenti condotti sul campo hanno dimostrato che gli insetti impollinatori sono attirati da una Hymenopus coronatus in agguato sulle foglie più che da un fiore vero e proprio. In pratica il predatore riesce a generare una sorta di “super stimolo” irresistibile per api e farfalle. Gli scienziati sul campo, infatti, hanno notato che anche ai raggi ultravioletti (uno spettro della luce impiegato da molti insetti) la mantide risulta molto attraente per le sue vittime. Al cacciatore, quindi, serve solo aspettare: c’è sempre qualche preda che si avvicina per investigare, attratta da forme e colori promettenti, e trova la morte tra le braccia della mantide. Molti altri piccoli predatori (come i ragni granchio, per esempio) cacciano tra i fiori, ma nessuno riesce ad assomigliare ad un fiore in modo così convincente. E’ molto probabile che questo travestimento sia molto efficace per nascondere la mantide anche ad altri animali che cacciano a vista, come uccelli e rettili, che spesso catturano gli insetti.
L’inganno della mantide orchidea però comincia molto prima, al momento della nascita, quando esce dall’ooteca, l’involucro spugnoso contenente le uova, assieme a qualche decina di sorelle. In questa fase non è ancora biancastra come alcune orchidee, ma nera e arancione. Così facendo imita una cimice velenosa, senza essere dotata di un alcun veleno: il primo bluff della sua vita.
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