Nome
Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus)
Descrizione
Rallide di corporatura tozza, con ali corte e arrotondate e coda breve che nella fisionomia e nel portamento ricorda una piccola gallina. Gli adulti, dal piumaggio nero, sono facilmente riconoscibili per le marcate strie bianche sui fianchi e per la placca frontale di colore rosso brillante con la punta del becco gialla.
Fenologia
Specie nidificante, migratrice regolare e svernante. In genere le popolazioni sono sedentarie o effettuano solo limitate dispersioni, ma quelle delle regioni più fredde sono migratrici.
Habitat
L’ambiente preferito dalla Gallinella d’acqua è caratterizzato dalla presenza di acque dolci a corso lento o stagnanti, associate a una densa vegetazione palustre. Sono frequentati sia i canneti che le aree ricche di vegetazione erbacea alta, nonché le aree peripalustri con cespugli o vegetazione arborea densa. La specie si insedia anche in ambienti umidi di estensione molto limitata, quali torbiere, cave abbandonate o specchi d’acqua all’interno di luoghi abitati. Vengono utilizzati regolarmente ambienti coltivati a risaia, prati umidi e marcite. Le maggiori densità si riscontrano in pianura, ma la Gallinella d’acqua è presente come nidificante anche in aree collinari e sono note riproduzioni sino a 1.700 m sulle Alpi.
Distribuzione
La sottospecie nominale è diffusa in tutta l’Europa, l’Asia fino al Giappone, il Nord Africa e le isole Azzorre, Canarie e di Capo Verde. La popolazione nidificante italiana è principalmente stazionaria, ma gli effettivi sono più abbondanti in inverno, soprattutto nell’Italia settentrionale, quando dal centro- nord Europa giungono i contingenti svernanti. L’areale riproduttivo include tutto il Paese comprese le isole, con preferenza per le aree situate a bassa quota e una graduale diminuzione delle presenze nelle aree appenniniche e alpine. In Italia vengono stimate 80.000-150.000 coppie nidificanti.
Stato di conservazione
La specie ha uno stato di conservazione favorevole in Europa; è cacciabile ma, non essendo considerata una preda particolarmente ambita, l’attività venatoria esercita una pressione trascurabile sulle popolazioni italiane, che appaiono essere numericamente stabili o in lieve incremento.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri
Il volume è:
– richiedibile qui: fauna@parcoticino.it
– scaricabile qui: https://ente.parcoticino.it/wp-content/uploads/2016/12/Atlante_Uccelli_Ticino.pdf
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