Le garzette sono tra i miei soggetti fotografici preferiti, non tanto per la loro bellezza, ma perché sono…litigiose!
Mi piace la fotografia d’azione e questi rissosi volatili mi procurano spesso situazioni interessanti. Se osservate un gruppetto di garzette nella stessa zona di pesca, state tranquilli che prima o poi qualcosa succederà; abbiate la pazienza di appostarvi e avrete lo scatto dinamico assicurato. Questo non significa che ogni fotografia sia un capolavoro, poiché i litigi spesso durano talmente pochi attimi da non dare modo d’inquadrare correttamente. Inoltre, l’autofocus della reflex non sempre compie in pieno il proprio dovere sul bianco. Soltanto se lo sfondo è scuro, l’autofocus risponde con tempismo sul bianco, perché è il contrasto a determinare l’esatta messa a fuoco. Ad ogni modo, di fronte a dei bei litigi ci si diverte sempre, indipendentemente dal risultato fotografico.
Colte sul fatto
Ho ripreso la scena che vedete nelle valli di Comacchio, in un posto dove si accalcavano varie specie di ardeidi, attirati da una facile situazione di pesca dovuta a banchi di latterini. Aironi cenerini, aironi bianchi maggiori e garzette si contendevano a suon di becco i posti migliori per pescare e, tranne qualche rara volta, i litigi avvenivano sempre tra individui della stessa specie. Come detto prima, però, erano le garzette a offrire più possibilità fotografiche, perché erano davvero scatenate. Alcune di loro non facevano altro che assalire le nuove arrivate per allontanarle, nonostante la situazione di pesca fosse talmente favorevole da poter sfamare tutte.
Come fotografare le garzette
I momenti migliori per gli scatti erano quando le contendenti non lasciavano il campo, ma si opponevano con vigore a chi cercava di scacciarle. Per la ripresa fotografica ho usato un 500 mm e ho impostato nella reflex l’esposizione automatica a priorità di diaframmi, sottoesponendo di un diaframma per non bruciare i bianchi.
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