I livelli dei mari stanno salendo più rapidamente di quanto non abbiano fatto negli ultimi 2.800 anni. E non è un’impressione o un allarmismo infondato: gli scienziati hanno ricostruito la storia degli oceani negli ultimi 3.000 anni e hanno riscontrato che l’innalzamento delle acque nel 20° secolo è stato il più marcato e veloce dell’intero periodo misurato.
Il climatologo Bob Kopp, della Rutgers University, ha spiegato che “con il 95% di affidabilità si può affermare che l’innalzamento degli oceani nel 20° secolo ha avuto un’impennata mai registrata nei 27 secoli precedenti”. Lo studio di Kopp e di altri suoi nove colleghi delle maggiori università americane è stato pubblicato da Proceedings of the National Academy of Sciences.
I mari si sono alzati di 14 centimetri dal 1900 al 2000, al ritmo di 1,4 mm per anno. Ora, secondo le misurazioni della NASA, la velocità d’innalzamento è aumentata ancora, fino a 3,4 mm/anno.
Le cause?
Non sorprende che lo studio attribuisca la responsabilità di questa “anomalia climatica” al riscaldamento globale del Pianeta. La prova, che dovrebbe convincere anche i più scettici, arriva guardando il grafico dell’andamento: più o meno piatto per secoli, con poi un’impennata in corrispondenza del 20° secolo. Un grafico sovrapponibile a quello della temperatura del Pianeta.
Senza le conseguenze delle attività umane sul clima, la crescita degli oceani si stima che sarebbe stata di 3-7 cm al massimo, invece di 14 cm nello stesso periodo di tempo.
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