La Commissione Europea ha concesso una proroga di 18 mesi all’uso di composti contenenti glifosato.
La decisione è arrivata in extremis, dopo che le riunioni del comitato permanente del 6 e del 24 giugno si erano chiuse senza il nulla di fatto.
Amarezza per la proroga è stata espressa dalla coalizione #stopglifosato, che riunisce 46 associazioni e organizzazioni.
“Il governo europeo non si illuda che il rinvio sulla decisione definitiva faccia abbassare la guardia ai cittadini – ha spiegato in una nota Maria Grazia Mammuccini, portavoce del gruppo –. Se c’è qualcosa che l’Unione Europea può imparare dai risultati della Brexit è proprio questa: occorre porre più attenzione alle richieste che vengono dalla pubblica opinione, e smettere di rispondere alle sollecitazioni delle multinazionali come, ad esempio, la Monsanto”.
La coalizione chiedeva – e continuerà a chiedere – un divieto immediato all’utilizzo di erbicidi contenenti glifosato e questo in applicazione del principio di precauzione. Il glifosato, infatti, è stato catalogato come probabile cancerogeno dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. È, inoltre, inserito nella lista delle sostanze che attaccano il sistema endocrino.
“Gli Stati membri – ha concluso la Mammuccini – non sono stati disposti ad assumersi la responsabilità di una decisione. Si tratta di un ulteriore segnale preoccupante, che mostra la debolezza dei nostri Governi ad assumersi la responsabilità della salute umana e dell’ambiente”.
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