Il colosso del web Google e la Fao – l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura – hanno siglato un accordo per lo sviluppo di un progetto che punta a rendere il monitoraggio geo spaziale e i prodotti di mappatura ancora più accessibili, fornendo così un aiuto concreto ai paesi in via di sviluppo che si trovano a fronteggiare i cambiamenti climatici. Grazie a questa partnership, infatti, i Paesi potranno disporre di strumenti più efficaci per sviluppare politiche per la gestione delle risorse fondiarie e forestali.
Il nuovo accordo avrà durata triennale: Google Maps metterà in campo tutto il proprio know how scientifico per monitorare e pianificare l’utilizzo delle risorse naturali, tra cui il controllo satellitare delle aree soggette a desertificazione e a deforestazione. Secondo quanto sottoscritto, Google Maps metterà a disposizione del personale Fao oltre 1200 credenziali per diventare tester di Google Earth Engine, oltre a fornire la formazione necessaria. Dal canto suo, la Fao si impegnerà nella formazione del personale e del proprio staff per il corretto utilizzo dei software. Questa collaborazione porterà alla condivisione delle conoscenze e all’identificazione delle necessità per ampliare il tipo di dati satellitari che verranno poi raccolti.
I software, inoltre, saranno veloci e facili da utilizzare. “Immagini satellitari e informazioni che richiedevano giorni per essere scaricate e processate ora possono invece essere visualizzate nel giro di pochi minuti”, ha spiegato a riguardo Giulio Marchi, funzionario forestale della Fao.
“Per la Fao questa non è solamente una partnership, ma un’alleanza strategica”, ha annunciato in merito all’accordo il Direttore Generale José Graziano da Silva.
Grande ottimismo anche da parte del colosso di Mountain View. “La Fao può contare su decenni di esperienza guadagnata lavorando sul campo in migliaia di progetti in centinaia di paesi – ha riferito Rebecca Moore, direttore di Google Earth, Earth Engine e Earth Outreach -. La tecnologia di Google, d’altro canto, è all’avanguardia nel mondo dei big data, del cloud computing e degli strumenti di mappatura semplici da utilizzare. Grazie all’accordo saremo in grado di fornire uno strumento semplice ma potente per il monitoraggio delle emissioni di carbonio delle foreste a livello nazionale e globale. E questo funziona già in paesi molto diversi tra loro, che vanno dal Cile a Panama alla Namibia, da Papua Nuova Guinea alla Tunisia e Bhutan”.
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