Gli abitanti celtici dell’antica Britannia, nell’Età della Pietra, mangiavano grano già 2.000 anni prima di iniziare a coltivarlo.
Gli archeologi che hanno esplorato Bouldnor Cliff, un sito preistorico sommerso lungo la costa dell’isola di Wight, hanno rinvenuto attrezzi, gusci di noce bruciati e legno lavorato. “Era una specie di mensa per dei costruttori di barche di 8mila anni fa” spiega Robin Allaby, archeologo molecolare alla Warwick University in Inghilterra.
Questi uomini preistorici, nonostante fossero già capaci di costruire barche, erano ancora cacciatori-raccoglitori. L’agricoltura in Gran Bretagna si sviluppò solo 2mila anni dopo.
Nonostante questo, nel sito archeologico è stato rinvenuto del DNA di grano coltivato, assieme ai resti dei pasti. Ma non è stato rinvenuto polline, quindi il grano non era coltivato in loco. Da ciò si deduce che gli antichi britannici ricevevano il grano da qualcuno, che lo coltivava altrove.
Allaby sostiene che i britannici dell’Età della pietra non fossero isolati, ma che ricevessero il grano dall’Europa, dove si era già sviluppata l’agricoltura. Gli agricoltori francesi avrebbero stabilito un regolare commercio di grano attraverso la Manica, al tempo più stretta e meno profonda. Si era così formata una società agricola neolitica, che esce dai parametri convenzionali finora considerati.
(Fonte: NPR)
di Luca Serafini
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