Una dieta che farebbe storcere il naso; ma non agli abitanti di Atapuerca, in Spagna, vissuti fra i 7mila e i 3mila anni fa. Studiosi di geologia del Quaternario hanno infatti evidenziato che per vari millenni gli spagnoli si sono nutriti di cani, gatti selvatici, volpi e addirittura tassi.
Lo confermano i segni di dentizione umana rinvenuti su antichi resti ossei e le tracce di “manipolazioni” legate all’attività culinaria. Di solito, all’epoca, si viveva a stretto contatto con animali come gli ovini, tuttavia questa ricerca conferma che l’alimentazione dei nostri antenati era molto più varia di quel che si credeva e includeva anche specie che oggi non farebbero gola a nessuno.
E’ probabile che gli spagnoli delle prime fasi oloceniche puntassero a questi capi durante i periodi di carestia, fenomeno peraltro ben consolidato in altri punti del Mediterraneo, a Cipro, per esempio. Ma non è da escludere l’ipotesi che potessero cibarsene perché consapevoli del loro importante apporto proteico.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com