Con inverni più miti a causa dei cambiamenti climatici e del fenomeno del Niño, lo scarabeo del pino (Dendroctonus ponderosae) prolifera e si diffonde nelle Americhe. Si riproduce all’interno della corteccia delle conifere più grandi, distruggendo grandi aree di foresta.
La notizia più scioccante è che autorità honduregne hanno deciso di abbattere 24 kmq di foresta all’interno del Parco nazionale La Tigra, a soli 7 km a nord della città di Tegucigalpa, nella speranza di creare un “cordone sanitario” in grado di fermare la propagazione dell’insetto distruttore.
Gli esperti, però, non sono affatto sicuri dell’efficacia del provvedimento e mettono in guardia la popolazioni sugli effetti che questa deforestazione avrà sul microclima della città. Ci si dovrà aspettare un picco di alte temperature per il mancato effetto mitigante dell’area verde limitrofa alla città, un vero polmone d’ossigeno vasto 240 kmq.
Non solo, la montagna del parco dà vita a oltre 70 torrenti che forniscono acqua al milione di residenti di Tegucigalpa.
Il Parco nazionale di La Tigra non è l’unica area del Paese devastata dallo scarabeo del pino. Infatti, oltre 600 mila ettari di foreste di conifere sono andati già perduti, pari a circa 1/4 del patrimonio di foreste honduregne.
Questi insetti sono sempre esistiti in Honduras, in equilibrio con l’ecosistema. Ma ora, dicono i biologi, i fenomeni meteorologici estremi hanno fatto impennare il loro numero oltre la soglia di pericolosità
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