Più avanzo, e più gli orizzonti diventano straordinari.
10 settembre 1839
Il paesaggio è mozzafiato.
[…]
Non è solo un segmento del globo che abbiamo sotto gli occhi, è anche un segmento della storia. Il turista vi viene a cercare un punto di vista; un pensatore vi trova un libro immenso dove ogni roccia è una lettera, dove ogni lago è una frase, dove ogni paese è un accento, e da dove escono alla rinfusa come un fumo duemila anni di ricordi.
17 settembre 1839
Victor Hugo, In viaggio – Le Alpi
Queste sono solo alcune delle parole usate dal romanziere francese Victor Hugo, per descrivere quello che ha visto durante un suo viaggio sulle Alpi. Oltre a scrivere alla moglie i suoi spostamenti, Hugo, con la sua sensibilità, riuscì a cogliere l’essenza della grande catena montuosa. Durante una camminata in montagna, si continua a salire, fino alla cima ed è una continua sorpresa, perché più si avanza e più gli orizzonti diventano straordinari.
Incredibile la sua riflessione dal monte Rigi, in Svizzera. Hugo ha la straordinaria capacità di cogliere nei “piccoli” contesti quotidiani la presenza della storia. Anche in un paesaggio alpino. Certo, il turista trova un punto di vista differente, il quale, si spera, possa farlo tornare a casa cambiato, edificato, più consapevole. Mentre per colui che riflette, per la persona che gode fino in fondo di ciò che vede, della natura in cui si trova immerso; ebbene per il pensatore il paesaggio parla, comunica, con le rocce, i laghi, i piccoli paesi sparsi che si incontrano di rado; tutto questo forma un poema che solo chi è ben predisposto riesce a leggere. Probabilmente Hugo ha dimostrato di esserlo e forse vuol suggerire a noi, dopo molti anni, che sì, anche noi possiamo essere disposti a leggere tra le righe di quel poema naturale che è il mondo in cui viviamo.
Lasciamoci cogliere dallo stupore della Natura!