I cambiamenti climatici pongono nuove sfide alla sicurezza alimentare nel mondo. Le modificazioni a lungo termine della temperatura, dell’umidità, delle precipitazioni e della frequenza di eventi meteorologici estremi stanno già influenzando le pratiche agricole, la produzione dei campi e la qualità nutrizionale delle colture.
Inoltre, il cambiamento delle condizioni climatiche può favorire la proliferazione di specie esotiche invasive, dannose per la salute di piante e animali autoctoni.
Il riscaldamento delle acque marine superficiali e l’aumento dell’apporto di nutrienti portano all’eutrofizzazione delle acque costiere e alla proliferazione di alghe tossiche per i frutti di mare.
Un team internazionale di scienziati guidato dall’EFSA ha sviluppato una metodologia per identificare e definire i rischi emergenti per la sicurezza di alimenti e mangimi, la salute di piante e animali e la qualità nutrizionale legati ai cambiamenti climatici. L’approccio, denominato CLEFSA (Climate change as a driver of emerging risks for food and feed safety, plant, animal health and nutritional quality) è descritto in una nuova relazione, che include un’ampia gamma di questioni legate alla sicurezza alimentare.
Nel 2023 – l’anno più caldo della storia registrata – la crescente minaccia posta dagli impatti climatici sulla sicurezza alimentare ha aggravato la crisi globale del costo della vita, intensificando le sfide già affrontate dai Paesi vulnerabili e dai consumatori a basso reddito e mettendo a rischio i livelli di nutrizione globale.
Ecco alcuni degli alimenti più colpiti
Uva e vino
Nel 2023 la produzione mondiale di vino è stata la più bassa degli ultimi 30 anni, con una riduzione delle rese di uva di circa il 7% rispetto al 2022. La siccità e gli incendi hanno causato un calo del 20% della produzione in Cile, il più grande produttore di vino dell’emisfero meridionale, e il raccolto è stato altrettanto negativo in Australia, dove la produzione è diminuita di un quarto rispetto al 2022. Il clima secco in Spagna ha causato una riduzione del 14% dei raccolti d’uva, mentre in Italia l’eccesso di precipitazioni, le inondazioni, le grandinate e la siccità hanno causato una riduzione del 12% delle rese complessive.
Mirtilli
Ondate di calore senza precedenti hanno colpito ampie zone del Sud America, in particolare durante la stagione della fioritura dei mirtilli. Il Perù, primo produttore mondiale, è stato colpito in modo significativo, con ritardi nella produzione di frutta a causa dell’impatto sulla fotosintesi delle piante.
Di conseguenza, le esportazioni di mirtilli del Perù sono diminuite di oltre il 50%, facendo temere che il caldo estremo possa portare a un aumento dei prezzi.
Olive e olio d’oliva
Le condizioni di siccità in gran parte del Mediterraneo hanno avuto ripercussioni negative sugli ulivi. Tra l’aprile del 2022 e il maggio del 2023, in Spagna, il principale produttore mondiale di olio d’oliva, sono state registrate temperature medie che hanno superato di 4 °C la norma. Le precipitazioni persistentemente scarse per oltre un anno, che hanno portato a una grave siccità, hanno provocato una riduzione del 50% della produzione spagnola di olio d’oliva. I prezzi dell’olio d’oliva a livello mondiale sono aumentati a causa dell’impatto del cambiamento climatico sulle condizioni di coltivazione.
Riso
Le forniture globali di riso si sono ridotte nel 2023 a causa degli impatti climatici registrati negli Stati Uniti, in Asia e nell’Unione Europea. Nel corso dell’anno, i prezzi del riso sono rimasti elevati a causa di una prolungata La Niña a marzo, seguita da un’anomalia di El Niño a giugno. L’India, il più grande esportatore di riso al mondo ha risposto ai timori di carenza imponendo restrizioni alle esportazioni. Nel 2023 i prezzi del riso sono saliti ai livelli più alti degli ultimi 15 anni, registrando aumenti del 40-45%. L’Italia, che contribuisce a circa la metà della produzione di riso dell’Unione Europea ed è il coltivatore esclusivo di varietà particolari come l’Arborio e il Carnaroli, ha registrato una diminuzione della produzione.
Patate
Nel 2023, le forti piogge hanno portato a uno dei più bassi raccolti di patate mai registrati nel Regno Unito. Secondo un rapporto di Bloomberg, gli agricoltori in Belgio e Francia hanno dovuto fermare i trattori a causa dell’allagamento dei campi, che ha impedito la raccolta. Dall’altra parte del mondo, negli altopiani della Bolivia, dove la patata è la coltura principale, l’arrivo tardivo delle piogge stagionali e il gelo intempestivo hanno avuto un grave impatto sui raccolti di patate, sulle vite e sui mezzi di sussistenza.
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