Sorprendente strategia per proteggersi dai predatori: i colibrì golanera (Archilochus alexandri) costruiscono il nido sotto quello di predatori ancora più pericolosi.
Nei Monti Chirichaua, in Arizona, la pacifica esistenza dei colibrì golanera è insidiata dalla ghiandaia messicana, un predatore opportunista che saccheggia i nidi. I famosi uccelli dal volo in retromarcia e dai colori metallici hanno però un vantaggio: sono troppo piccoli per essere visti come prede dai rapaci. Proprio per questo si avvalgono dell’involontaria protezione di sparvieri e astori.
La scoperta, pubblicata su Science Advances, è opera di un team internazionale di ricercatori che ha notato come i nidi dei Colibrì golanera siano molto più sicuri quando sono in prossimità di areali di nidificazione di super predatori come sparviere e astore.
I ricercatori hanno individuato l’esistenza di un “cono di sicurezza”, una sorta di spazio immaginario sottostante al nido del rapace che è il vertice del cono. Entro questo spazio di sicurezza la ghiandaia messicana, preda dei suddetti rapaci, non si azzarda ad entrare e il tasso di sopravvivenza nei nidi di Colibrì aumenta notevolmente.
A voler cercare una definizione, per questo tipo di rapporto tra colibrì golanera e rapaci, potremmo parlare di inquilinismo: sottocategoria del commensalismo, in cui un organismo abita su un altro organismo senza arrecargli né vantaggi né svantaggi.
Ma siccome in questo caso gli interessati non vivono uno sull’altro potremmo azzardare un confidenziale (e appena inventato) “coinquilinismo”!
Finché non si scopre, magari, che anche i rapaci hanno qualcosa da guadagnare dalla minuscola vicinanza dei colibrì.
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