Da quando l’Uomo è sbarcato sulla Luna, nel luglio 1969, sono molti i dati raccolti sul nostro satellite e di molto è aumentata la sua conoscenza. In particolare le campagne della sonda NASA LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter), lanciata nel 2009, hanno contribuito a svelare molti misteri raccogliendo una notevole mole di dati.
Per esempio, la più importante scoperta della sonda è stata la localizzazione dell’acqua sulla sua superficie. In parte aiutata dalla cavità lasciata dalla collisione della sua sonda gemella, LCROSS avvenuto nell’ottobre del 2009, LRO ha potuto così scorgere segni evidenti di acqua e ghiaccio nelle rocce e nei profondi crateri presenti. Solo ultimamente si è constatato come il maggior quantitativo di acqua sia soprattutto al polo Nord.
Rimangono tuttavia molti segreti che anche i sistemi di indagine più moderni non riescono a sciogliere. Uno di questi è quello legato all’atmosfera lunare. Come noto la Luna, a causa della sua massa relativamente bassa, non è in grado di esercitare una forza di gravitazione sufficiente per attrarre e trattenere le varie molecole che formano l’aria. E infatti gli astronauti delle missioni Apollo degli anni ’60 non ne trovarono. Eppure da qualche anno sembra invece che un’atmosfera, seppur tenue, si stia formando. Per studiarla la NASA ha lanciato nel 2013 un’altra sonda, la Ladee (poi fatta schiantare nell’aprile 2014 a fine missione), che ha individuato la presenza di elio, argon, neon, ammoniaca, metano, anidride carbonica ed anche sodio e potassio. Naturalmente si tratta di piccole tracce perché la densità era quasi impercettibile: un milione di molecole per centimetro cubo, mentre sulla Terra ce ne sono 10 miliardi di miliardi nello stesso volume. Tra l’altro si è visto che l’abbondanza di queste sostanze varia a seconda del momento della giornata, il picco di argon è all’alba, quello di neon è alle 4 del mattino e quello di elio in piena notte.
L’origine di questa atmosfera non è ancora chiara e quattro sono le ipotesi avanzate:
– il vento solare e i fotoni ad alta energia «strappano» atomi dalla superficie;
– reazioni chimiche, causate sempre dal vento solare, con i materiali superficiali;
– conseguenza di impatti di meteoroidi;
– esalazioni dal sottosuolo.
Fatto sta che anche la Luna, come la Terra, sta cambiando e secondo alcuni ricercatori russi questa nuova atmosfera, per quanto tenue, sembrerebbe avere ora uno spessore di 6.000 chilometri.
Ma i segreti lunari ancora da svelare sono molti e alcuni sembrerebbero davvero inspiegabili. Per esempio, come mai la Luna è così luminosa? Essa infatti è ricoperta da polvere e rocce e può quindi riflettere solo il 5-7% dei raggi solari che la colpiscono, trattenendone ben il 93%. Quindi secondo la scienza, dovremmo vederla grigio scuro e non certo luminosa! Eppure tutti ben conosciamo la bellissima luce del disco lunare.
E ancora: come è possibile che durante le eclissi di Sole, il diametro della Luna sia “precisamente e sempre” delle stesse dimensioni di quello solare? Essendo le orbite di Terra e Luna ellittiche, quindi con distanze molto variabili, anche i rapporti tra i diametri dovrebbero essere sempre diversi, ma ciò come sappiamo non avviene.
Molto vi è poi da scoprire sugli effetti prodotti dalla Luna sui sistemi terrestri e non solo su quelli viventi. Se sono infatti abbastanza noti per esempio le influenze del satellite sulle maree delle superfici d’acqua o sulla crescita delle piante, di recente stanno anche emergendo riscontri che riconoscono proprio alle forze gravitazionali lunari influenze anche sulla stessa crosta terrestre (maree litosferiche), con possibili effetti anche su terremoti, maremoti, e altro ancora. Infatti nuovi studi scientifici sostengono che i grandi terremoti, come quelli che hanno devastato l’Indonesia nel 2004, il Cile nel 2010 e in Giappone nel 2011, è più probabile che si verifichino durante la luna piena o le nuove lune (due volte nel corso di ogni mese), quando le sollecitazioni delle maree lunari sono più intense. Ciò non significa che le forze lunari causino terremoti, ma piuttosto che ne accentuino o ne favoriscano la manifestazione.
Ecco allora che alla luce di quest’ultime scoperte ed anche di quanto sta avvenendo in centro Italia, appare particolarmente interessante la super-Luna piena che ci sarà il 14 novembre. In quella data infatti il nostro satellite arriverà alla minima distanza dalla Terra (perigeo) proprio al culmine del plenilunio; ovvero non solo si tratterà della Luna piena più vicina alla Terra del 2016, ma sarà anche la più grande Luna piena visibile da 70 anni: l’ultima così si era infatti verificata nel 1948, mentre la prossima arriverà il 25 novembre 2034!
Quindi godiamoci lo spettacolo, tempo permettendo, di questa straordinaria super-Luna piena, ascoltiamo attenti il respiro della Terra e…incrociamo le dita.
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